A Dresda, la capitale della Sassonia, il consiglio comunale ha dichiarato con una delibera il Nazinotstand, uno “stato d’emergenza nazismo“, sottolineando esplicitamente il fatto che “a Dresda stanno diventando sempre più evidenti azioni di natura radicale, antidemocratica, anti-pluralista, violenta e ispirate dall’estrema destra”. Lo riferisce lo Spiegel, in un articolo pubblicato il primo novembre 2019. In realtà l’ex città della DDR è stata spesso associata, in passato, a sacche di neonazismo e molti ritengono che ne sia prova il fatto che proprio a Dresda, e non altrove, sia nato il movimento xenofobo ed estremista Pegida. Insomma, per molti lo “stato d’emergenza nazismo” parte da lontano, quando si parla di questa città.
A proporre la delibera, approvata a maggioranza con 39 voti contro 29 contrari, è stato il politico Max Aschenbach, consigliere del partito satirico Die Partei. A votare a favore sono stati Verdi, Linke, Spd e liberali dell’FDP, mentre la Cdu non ha supportato la delibera. Il partito di Angela Merkel ha infatti parlato di “puro simbolismo” e di “errore linguistico”.