Dichiarazione dei redditi in Germania: cinque miti da sfatare
Dichiarazione dei redditi in Germania: un argomento molto discusso e a volte controverso, specialmente tra i lavoratori stranieri che si sono trasferiti in suolo tedesco per motivi professionali. In questo articolo sfatiamo cinque miti che ruotano intorno a questo argomento, dandovi tutte le informazioni utili per non avere più dubbi riguardo la vostra dichiarazione dei redditi in Germania.
Mito 1
“Sono obbligato/a a fare la dichiarazione dei redditi in Germania”
In realtà la maggior parte dei lavoratori dipendenti in Germania non è obbligata a fare la dichiarazione dei redditi. Tuttavia, è buona prassi controllare di anno in anno a quanto ammonta il rimborso fiscale e decidere, in base al suo valore, se inviare la dichiarazione dei redditi o meno. Questo controllo può essere fatto gratuitamente usando diversi programmi online.
Queste invece sono le categorie di persone obbligate a inviare la dichiarazione dei redditi in Germania:
– lavoratori dipendenti che hanno due datori di lavoro allo stesso tempo (classe fiscale VI).
– lavoratori dipendenti sposati che hanno la combinazione di classi fiscali III/V oppure IV con fattore.
– persone che hanno ricevuto più di €410/anno in sussidi statali quali sussidio di disoccupazione, assegni parentali, retribuzioni per malattia o per congedo di maternità.
– persone che hanno ricevuto più di €410/anno attraverso altre fonti di reddito quali l’affitto di immobili.
– lavoratori freelance e liberi professionisti.
Mito 2
“Dovrò pagare soldi indietro”
Anche questo mito è falso: l’88% dei lavoratori dipendenti che invia la dichiarazione dei redditi in Germania riceve infatti un rimborso fiscale. Il rimborso fiscale medio tedesco è €1007. I lavoratori stranieri sostengono spesso alcune spese detraibili che i lavoratori tedeschi non sostengono come, ad esempio, i costi per il trasferimento all’estero per motivi professionali. Per questo motivo il rimborso fiscale dei lavoratori stranieri è mediamente più alto. Come dicevamo sopra, è buona prassi controllare di anno in anno a quanto ammonta il rimborso fiscale e decidere se inviare la dichiarazione dei redditi o meno in base al valore del rimborso fiscale.
Mito 3
“Se la faccio una volta, lo devo fare ogni anno”
Assolutamente no: i lavoratori dipendenti che non sono obbligati a inviare la dichiarazione dei redditi, sono anche non obbligati a inviarla ogni anno se l’anno inviata una volta. Il nostro consiglio è di controllare gratuitamente online a quanto ammonta il rimborso fiscale di anno in anno e decidere se inviare la dichiarazione dei redditi in base al valore del rimborso fiscale.
Mito 4
“Non posso farla da solo/a. È troppo complicato.”
Non è vero e vi spieghiamo il perché:
– Ci vogliono solo 15 minuti a inserire tutti i dati necessari su qualsiasi formulario onlinne.
– Molti di questi programmi sono completamente in inglese, il che rende il processo molto più semplice rispetto al dover farlo in tedesco per molti lavoratori stranieri in Germania.
Mito 5
“Devo inviare la dichiarazione dei redditi prima della scadenza”
Sfatiamo anche questo ultimo mito: la scadenza per inviare la dichiarazione dei redditi vale solo per i lavoratori dipendenti che sono obbligati a inviarla. In questo caso la dichiarazione dei redditi deve essere inviata entro il 31 luglio di ogni anno, per evitare di incorrere in multe dell’ufficio fiscale. I lavoratori dipendenti che non sono obbligati a inviare la dichiarazione dei redditi possono invece inviarla in qualsiasi momento. Ovviamente prima viene inviata, prima si ricevono i soldi del rimborso fiscale. Importante da ricordare: l’unica scadenza per i dipendenti che non sono obbligati a inviare la dichiarazione dei redditi è, ad esempio, il 31 dicembre 2019 per inviare la dichiarazione dei redditi 2015. La dichiarazione dei redditi, infatti, può essere inviata retroattivamente per un massimo di quattro anni.
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