Afd trionfa ma non sfonda, CDU ed SPD vincono sulla carta, FDP fuori dal parlamento
Sono sicuramente ottimi i risultati raggiunti da Afd (Alternativa per la Germania) in Sassonia e nel Brandeburgo, anche se comunque la formazione di estrema destra guidata da Alice Weidel e Alexander Gauland non riesce a diventare il primo partito.
È facile dunque prevedere che costituiranno la principale forza di opposizione in entrambi i parlamenti.
In Sassonia la CDU resta al timone, così come è confermata la presenza dell’SPD all’interno del governo del Brandeburgo. Entrambi i partiti, tuttavia, non potranno più governare solo con gli alleati del 2014, rispettivamente l’SPD (in Sassonia) e die Linke (nel Brandeburgo) e questo lascerà spazio a nuove coalizioni a tre.
I Verdi hanno conseguito un ottimo risultato in entrambi i Länder, anche se si registra un indiscutibile calo rispetto allo straordinario successo delle ultime elezioni europee.
I liberali di FDP, invece, capitalizzano meno del 5% ed escono dai due parlamenti.
I risultati in Sassonia
In Sassonia, Afd ha capitalizzato 246.000 voti, raggiungendo il 27,5% e migliorando del più del triplo il risultato del 2014. Il partito populista ha beneficiato soprattutto del voto delle persone che cinque anni fa si erano astenute dal voto.
Secondo quanto rilevato quanto rilevato dall’istituto di ricerca Infratest dimap, addirittura il 40% di chi ha scelto Afd in queste ultime elezioni, infatti, consiste di persone che nel 2014 non erano andate a votare.
Secondo la stessa fonte, ben 80.000 persone che hanno espresso una preferenza per Afd, avevano votato CDU alle precedenti elezioni. Ritorna quindi l’incubo dell’erosione a destra vissuto ormai da anni dal partito guidato da Annegret Kramp-Karrenbauer e che perde circa 7 punti percentuali.
Il risultato, tuttavia, non è del tutto negativo per la CDU, che in Sassonia ha comunque guadagnato punti a sinistra e recuperato diversi astenuti del 2014, raggiungendo il 32,1%.
Brutto risultato, invece, per die Linke, che ha invece perso circa un quarto dei suoi elettori, raggiungendo il 10,4%.
Anche peggio per quanto riguarda l’SPD, con il 7,7%, votato solo dal 36% delle persone che avevano votato per i social-democratici nel 2014.
Ottimo risultato per i Verdi, che con l’8,6% hanno raddoppiato il loro elettorato e sono stati in grado di conquistare ex elettori di quasi tutti gli altri partiti.
I risultati nel Brandeburgo
Anche nel Brandeburgo Afd è andata molto bene, arrivando al 23,5% e guadagnando circa 100.000 voti, tra chi non si era espresso nel 2014. Da menzionare anche il fatto che abbia optato per Afd non solo un 30% di ex elettori della CDU, ma anche una percentuale di ex elettori dell’SPD e persino di die Linke.
In ogni caso, nel Brandeburgo, Afd ha in assoluto più del doppio degli elettori che aveva conquistato nel 2014.
Brutto risultato per die Linke, che, con il 10,7%, è stato il partito che ha perso più elettori, avvantaggiando di sponda l’SPD, che ha raggiunto il 26,2%. L’SPD ha inoltre strappato diversi voti anche alla CDU.
I cristiano-democratici, pur avendo mobilitato un grande afflusso di non votanti del 2014, ha comunque registrato una sconfitta, fermandosi al 15,6%.
Un risultato eccellente anche in Brandeburgo per i Verdi, che con il 10,8% hanno conquistato più del doppio dei voti rispetto al 2014 e hanno convinto ex elettori di SPD, die Linke e CDU.
Die Linke perde l’est. I giovanissimi non votano
I risultati sono stati particolarmente traumatici soprattutto per la sinistra di die Linke, che da sempre identifica nell’est il suo bacino elettorale. A questo proposito esplicito ed amaro il commento di Katja Kipping, peraltro nata proprio a Dresda. Kipping ha infatti ammesso, commentando i risultati, “Sono numeri che fanno male”.
Scarsa, infine, in tutte e due i Länder, la partecipazione di chi ha votato per la prima volta. Gli elettori al primo voto della loro vita sono infatti stati solo il 49% nel Brandeburgo e il 44% in Sassonia.