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Berlino, il ministro Seehofer apre sulla questione profughi: “Con Salvini non c’erano le basi per una fiduciosa collaborazione”

Photo by Michael Panse

Il ministro dell’Interno tedesco Horst Seehofer (CSU) ha recentemente lanciato una proposta relativa all’accoglienza dei profughi soccorsi in mare nel Mediterraneo. “La Germania è pronta ad accogliere il 25% dei profughi tratti in salvo”, ha infatti dichiarato, mentre in un’intervista alla Süddeutsche Zeitung ha ribadito: “Ho sempre detto che la nostra politica migratoria è anche umana e che non avremmo mai lasciato annegare nessuno”.

Seehofer ha anche ribadito che la quota del 25% è tuttavia quella che la Germania ha sempre osservato finora e che a cambiare saranno soprattutto le dinamiche di distribuzione dei profughi, al momento “troppo tortuose, perché basate sulla distribuzione dei singoli migranti in tutta Europa”.
Sinistra e Verdi trovano contraddittoria questa posizione, che da un lato propone di semplificare le procedure e dall’altro si oppone all’accoglienza dei singoli migranti in Germania.

La posizione di Seehofer è stata inoltre prevedibilmente criticata dall’estrema destra di Afd, ma anche, a sorpresa, dai liberali dell’Fdp, che definiscono la quota del 25% troppo elevata. Christian Lindner, segretario del partito, ha sottolineato il fatto che la Germania abbia accolto il maggior numero di migranti rispetto ad altri Paesi dell’UE, negli ultimi anni. Si è appellato direttamente alla cancelliera Angela Merkel, affinché non fornisca il suo appoggio.

La proposta di Seehofer verrà discussa a breve, a Malta, il 23 settembre, insieme ai ministri degli interni dell’Unione Europea. Intanto Ursula von der Leyen, presidente della Commissione UE, è impegnata a ridefinire i rapporti Roma-Bruxelles in una direzione che punta a superare i limiti della Convenzione di Dublino.

In relazione al rapporto con l’Italia, sicuramente non ininfluente sarà l’assenza di Matteo Salvini e la presenza della neo-ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, già invitata a “visitare Berlino, “in nome di un nuovo inizio”.
Non è infatti un segreto il fatto che la presenza di Matteo Salvini al Viminale abbia reso particolarmente tesi i rapporti tra Roma e Berlino. Lo stesso ministro dell’Interno tedesco Seehofer, infatti, ha commentato la vicenda sostenendo che con Salvini non ci fossero “le basi per una fiduciosa collaborazione”.

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