Hanno fatto molto scalpore, a Berlino, le dimissioni del direttore dello Judisches museum, il Museo Ebraico Cittadino.
Il direttore, il professor Peter Schaefer, è stato letteralmente travolto da una polemica legata a un tweet, pubblicato dall’account ufficiale del museo.
Il contenuto del tweet che ha scatenato le polemiche
Il testo del tweet invitava alla lettura di un articolo in cui 240 scienziati, ebrei e israeliani, criticavano la decisione del parlamento tedesco di condannare il BDS (Boycott, Divestment, Sanction), movimento che promuove il boicottaggio dei prodotti israeliani e supporta la causa palestinese.
Il tweet si concludeva con la frase “la decisione dei parlamentari tedeschi (di condannare il BDS, ndr) non aiuta nella lotta contro l’antisemitismo”. Questa frase, non virgolettata, è stata vista da una parte della comunità ebraica come l’espressione, da parte del museo, di una posizione chiaramente filopalestinese e ha determinato la reazione del Consiglio centrale ebraico in Germania, il cui presidente, Josef Schuster, ha dichiarato: “La misura è colma, il museo ebraico di Berlino sembra essere del tutto fuori controllo”.
Precedenti di tensione all’interno della comunità ebraica tedesca
Polemiche erano già sorte anche lo scorso aprile, quando, in occasione della mostra “Welcome to Gerusalem“, lo stesso primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, aveva addirittura chiesto la chiusura dell’esposizione, rivolgendosi alla cancelliera Angela Merkel e alla ministra della cultura.
A motivare la richiesta, l’accusa di aver rappresentato la realtà di Gerusalemme da un punto di vista eccessivamente vicino alla causa palestinese.
“Il museo ebraico di Berlino non è legato alla comunità ebraica”, aveva infine dichiarato Netanyahu, attaccando duramente l’istituzione museale.
In quell’occasione la cancelliera Merkel aveva rifiutato la richiesta del primo ministro isreaeliano, ma è ovvio che il governo tedesco rivesta, in rapporto alla questione israelo-palestinese, un ruolo molto difficile e delicato.
Le conseguenze
La polemica ha prodotto, come immediata conseguenza, il licenziamento della portavoce del museo, autrice del tweet. In seguito, sono anche arrivate anche le dimissioni del direttore, contenute in una lettera alla ministra della cultura Monika Gruetters.
Alla ministra, il professor Peter Schaefer ha scritto di voler “Evitare ulteriori danni al museo ebraico”.