di Angela Fiore
A Berlino si è svolta oggi, 13 ottobre, la manifestazione antirazzista #Unteilbar (“indivisibili”), voluta da una grande coalizione di associazioni, sindacati e partiti della sinistra tedesca, con l’adesione di diverse organizzazioni internazionali. La manifestazione arriva in risposta al clima di crescente tensione che si respira intorno ai temi dell’integrazione, dell’inclusione e del multiculturalismo, soprattutto alla luce dei recenti episodi di violenza avvenuti a Chemnitz. Le finalità di questo evento, tuttavia, erano più ampie, come hanno spiegato diversi portavoce della coalizione.
La partecipazione è stata altissima. La cifra stimata dagli organizzatori è di oltre 240.000 persone, ed è stata definita realistica anche da un portavoce della polizia. Il corteo, partito da Alexanderplatz, è passato da Potsdamerplatz per arrivare alla Colonna della Vittoria. Andrea Nahles, leader dell’SPD, ha dichiarato che questa manifestazione mostra il volto di una società solidale, che ambisce a una convivenza pacifica e rispettosa delle differenze. Visibili nel corteo le bandiere e gli striscioni dei principali partiti di sinistra (SPD, Die Linke e i Verdi), diverse ONG – come Amnesty – e una miriade di piccole e grandi organizzazioni a scopo politico o sociale, dell’associazionismo LGBT, e di svariate organizzazioni in difesa dei diritti umani e dei rifugiati.
Il clima generale non è stato solo quello di negazione dei valori dell’estrema destra, quanto piuttosto quello di affermazione dei principi di accoglienza, solidarietà, uguaglianza e rispetto. Naturalmente non sono mancate le decise espressioni di dissenso rispetto all’introduzione di nuove barriere e a tutte le forme di nazionalismo, sovranismo e populismo.
La sicurezza come sempre in questi casi è stata altissima (oltre 900 agenti sono tuttora al lavoro), ma rispetto ad altre manifestazioni la presenza della polizia è stata decisamente più discreta e il clima è rimasto sempre disteso e pacifico. Non si sono verificati episodi di violenza o disordini di nessun genere, né ci sono state contromanifestazioni da parte dell’estrema destra.
La manifestazione ha avuto anche una vocazione fortemente internazionale, con i carri che comunicavano messaggi in diverse lingue, fra cui l’inglese, il turco e l’arabo. C’era anche una cospicua presenza di italiani che hanno aderito al blocco di azione antifascista.
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