Imparare la diversità: parte il primo laboratorio esperienziale interattivo di Artemisia
di Amelia Massetti
Il vero viaggio di scoperta non consiste nel trovare nuovi territori, ma nel possedere altri occhi, vedere l’universo attraverso gli occhi di un altro, di centinaia d’altri: di osservare il centinaio di universi che ciascuno di loro osserva, che ciascuno di loro è.
Marcel Proust
Il prossimo incontro organizzato dall’associazione Artemisia e.V.Inklusion für alle avrà come tema l’approccio con la diversità in tutte le sue sfumature e l’influenza di questo approccio sull’atteggiamento mentale di chi lo mette in atto. In ultima istanza l’incontro, che sarà inoltre un primo laboratorio esperienziale interattivo, tenterà di rispondere a una domanda: “Come ci comportiamo di fronte al diverso e cosa rappresenta la diversità?
L’appuntamento è per il 6 novembre, presso l’AWO in Kreuzberg, dalle 19.00 alle 21.00.
Il concetto di diversità ha davvero un ampio spettro e non riguarda solo la condizione dei diversamente abili, ma descrive un mondo fatto di molteplici razze, religioni, convinzioni, esperienze, orientamenti sessuali, lingue, culture ed età. “Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo guardare le cose sempre da angolazioni diverse”, diceva il professore Keating, magistralmente interpretato da Robin Williams nel film “L’attimo fuggente”, di Peter Weir.
Per entrare in empatia con le persone è necessario quindi spostare l’angolazione del nostro sguardo e cercare l’altro, sviluppando paradossalmente, a quel punto, anche una maggiore coscienza della nostra identità.
Il concetto di “diversità” (da dis-vertere, cioè volgere in opposta direzione) accentua quello di “differenza” e richiama l’idea del discostamento da una norma, da ciò che è più diffuso e condiviso e che, nella sua accezione più negativa, può richiedere talora interventi compensatori. Pertanto la diversità, ancor più della differenza, necessità di riconoscimento e rispetto, piuttosto che di ambigue forme di compassione e sostegno.
Proprio per questo motivo la scuola dovrebbe insegnare l’accoglienza prima ancora che i nomi, la geografia e la storia. Dovrebbe diventare il luogo in cui scoprire l’altro, colui che non è simile, ed educare alla naturale accettazione del diverso. La cultura si accresce davvero, infatti, solo volgendo lo sguardo e le relazioni umane aiutano a sviluppare coscienza della propria identità, rendendo le persone più ricche dell’alterità riconosciuta.
L’articolo 3 della nostra Carta costituzionale recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
L’uguaglianza implica, di conseguenza, pari dignità e pari opportunità.
Nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo si legge invece: “Tutti gli uomini nascono liberi ed uguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”. Ma gli uguali sono diversi, per definizione.
La diversità di cultura, di carattere, di gusti, di attitudini e di ingegno è l’espressione evidente della nostra uguaglianza e il segno che l’uguaglianza vive nella diversità.
La convivenza di valori diversi va acquisita, pertanto, attraverso strumenti che ci permettano di vivere insieme.
Nonostante l’uomo si sia emancipato e abbia una cultura più elevata rispetto al passato, il diverso fa tuttavia ancora paura. Il nostro cervello cerca di classificare tutto quello che ha intorno, ma quello che non si conosce, invece di attirarci, viene rifiutato, proprio per le dinamiche insolite che presenta.
La diversità è quindi ancora vissuta in chiave negativa, quasi come una minaccia per la nostra identità e la presenza del diverso genera spesso sentimenti di paura, ansia e sospetto.
In realtà siamo uguali proprio perché siamo diversi. Mentre le differenze dividono e creano disuguaglianze, infatti, le diversità si nutrono vicendevolmente, unendo ed arricchendo la collettività.
Una visione omologante della società è spesso più rassicurante e più facile da gestire perché non genera dubbi, ma solo una vera uguaglianza crea coesione nel rispetto della diversità e rappresenta un’occasione di sviluppo ed un vantaggio per tutti.
Ulteriori informazioni sull’incontro di Artemisia
Primo laboratorio esperienziale: lavorare con la diversità
Quando: Martedì 6 novembre 2018
Orario: dalle 19.00 alle 21.00
Presso: AWO Begegnungszentrum für Ausländer und Deutsche
Indirizzo: Adalbertstraße 23a, 10997 Berlin (2° piano sala Grande a sinistra)
Come: U Kottbusser Tor – Bus 140 – M29
www.artemisiaprojekt.de