Hitler era bisessuale e con tendenze sadomaso: il dossier segreto scritto nel 1943 e pubblicato nel 2018

Hitler era bisessuale
Interessante Rednerposen des Führers der nationalsozialistischen Arbeiterpartei, Adolf Hitler! Adolf Hitler machte durch seine Zeugenaussagen vor dem Reichsgericht in Leipzig viel von sich reden. Bundesarchiv, Bild 102-10460 / Hoffmann, Heinrich / CC-BY-SA 3.0, CC BY-SA 3.0 DE , via Wikimedia Commons

Nel 2018, è stato desecretato dopo più di settant’anni il dossier segreto su Hitler scritto nel 1943 dall’antropologo Henry Field e chiamato “Tratti biografici di Hitler“. All’interno del dossier, tenuto a lungo nascosto dalla CIA, il leader nazista viene descritto come bisessuale e con tendenze sadomaso. Sarebbe stato inoltre sessualmente attratto dal suo “secondo”, Rudolf Hess, che nel rapporto desecretato è descritto come omosessuale. Secondo questa testimonianza, il soprannome di Hitler era “Fräulein Anna” da molti, a causa della sua segreta passione per gli abiti femminili. Hitler sarebbe stato infine solito frequentare a Vienna, tra il 1910 e il 1913, una pensione per uomini maturi intenzionati a incontrare ragazzi giovani e attraenti.

Hitler era conosciuto come bisessuale all’interno del suo circolo più intimo

Le informazioni sono state raccolte sulla base della testimonianza di Ernst Franz Sedgwick Hanfstaengl, che tra gli anni venti e gli anni trenta faceva parte del circolo ristretto dei collaboratori e degli amici del Führer.


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Secondo Hanfstaengl, Hitler sarebbe stato attratto sessualmente, fra gli altri, dal suo vice Rudolf Hess, che lo aiutò anche a completare la stesura del “Mein Kampf” nel 1923.

Del tema hanno parlato diverse testate, tra le quali Rainews.

Va anche specificato che, al momento della pubblicazione, diverse fonti internazionali, fra le quali la testata queer LGBTQ Nation invitarono a non considerare necessariamente infallibile l’analisi “scientifica” e psicologica applicata nel rapporto della CIA, sia perché molte delle informazioni analizzate non erano di prima mano, sia perché non emergeva, dal testo presentato, un approccio analitico serio, suffragato da prove ineludibili, ma piuttosto da speculazioni.

Quel che è possibile dedurre è che, nel tentativo di proiettare un’immagine di sé come devoto in maniera totale e assoluta a quella che egli percepiva come la causa della grandezza della Germania, il leader nazista ebbe grande cura nel mantenere la sia vita privata, sentimentale e sessuale, strettamente privata al di fuori dei dettagli che potessero contribuire alla glorificazione della sua immagine ufficiale. Inevitabilmente, questo fatto, unito agli altri tratti noti della sua personalità, hanno portato a una serie pressoché infinita di speculazioni sulla sua vera natura.

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