B come Berlino, i quartieri: Reinickendorf
di Gabriella Di Cagno
6. Reinickendorf
(12. distretto, oltre 262.000 abitanti)
Il villaggio di Reinickendorf viene citato nei documenti per la prima volta intorno al 1300. Al tempo della “grande Berlino”, nel 1920, si costituì il distretto vero e proprio, con l’aggregazione di sette Landgemeinde (comuni rurali): Reinickendorf, Tegel, Heilingensee, Rosenthal, Wittenau, Hermsdorf bei Berlin, Lübars, e quattro Gutsbezirke (distretti agricoli): Frohnau, Tegel-Forst-Nord, Tegel-Schloß, Jungfernheide.
Nel XVIII secolo, la storia del quartiere di Tegel si intreccia con quella della nobile famiglia von Humboldt, alla quale appartennero i celebri fratelli Alexander (1769-1859) e Wilhelm (1767-1835), fra i massimi scienziati e pensatori del secolo XIX. Il preesistente castello di caccia, l’isola sul Tegeler See e annessi terreni divennero infatti possesso della famiglia dal 1766.
Nel 1945, dopo la guerra, il distretto fu assegnato al settore di occupazione francese e quindi a Berlino Ovest.
Oggi il distretto è composto da 11 Ortsteile: oltre alla stessa Reinickendorf, Tegel, Borsigwalde, Frohnau, Heiligensee, Hermsdorf, Konradshöhe, Lübars, Märkisches Viertel, Waidmannslust e Wittenau.
Mentre alcuni di questi quartieri sono villaggi di antichissima fondazione, altri furono appositamente realizzati allo scopo di accogliere la popolazione sfrattata dal centro per compiere i lavori di profondo risanamento nel dopoguerra. Cosi ad esempio il Märkisches Viertel, costruito fra il 1963 e il 1974 per ospitare gli ex abitanti di Wedding e di Kreuzberg. Il progetto urbanistico del 1962 era un ambizioso tentativo di realizzare un’opera di urbanistica sociale, anche a scopo dimostrativo nei confronti della contigua Pankow nella DDR, appena al di là del Muro. Al progetto collaborarono trentacinque architetti, fra cui spicca il nome del giovane Oswald Mathias Ungers, all’epoca titolare di uno studio a Berlino e già ordinario alla Technische Universität.
La vita quotidiana
Sebbene Reinickendorf sia stato un importante distretto industriale, poi riconvertito a sede di importanti società di servizi, oltre il 10% dei residenti è disoccupato.
La compagine sociale è varia ed in evoluzione, eterogeneamente distribuita nei vari quartieri.
Il Märkisches Viertel è da sempre un quartiere problematico, caratterizzato da una forte immigrazione e dove purtroppo si registrano pesanti conflitti sociali ed episodi di violenza minorile, che recentemente hanno portato all’assassinio di un bambino di otto anni. Attualmente 40.000 persone vivono in 17.000 appartamenti, tutti ubicati in “grattacieli” di cemento, che fanno del quartiere una tipica “Hochhaussiedlung”. Negli anni Sessanta erano necessarie due ore di Bus per raggiungere da qui i vivaci quartieri della scena berlinese, Kreuzberg e Schöneberg, come racconta il celebre fumettista Fil nella sua autobiografia “Pullern im Stehn”, lui che nel quartiere è cresciuto, proprio in quegli anni. Qui, nella marginalità assoluta, i leader della RAF, Ulrike Meinhof e Horst Mahler, erano impegnati in attività sociali, prima di diventare terroristi.
Tra il Märkisches Viertel e Lübars, a fare da cerniera, si trova una grande area verde: il Freizeit- und Erholungspark Lübars, realizzato negli anni Ottanta in luogo di una “Mülldeponie”, ovvero una discarica, che all’epoca (fino al 1982) era collocata direttamente lungo il Muro. La montagna di rifiuti si è trasformata in una collinetta di 35 metri di altezza (Lübarser Höhe), dalla quale in inverno si lanciano i bambini con lo slittino. Il progetto della BSR e del Land Berlin ha cosi riqualificato quella zona franca e degradata che contrapponeva Reinickendorf (Berlino Ovest) e Pankow (DDR).
Spostandosi a Tegel, ci si imbatte in una zona ripopolata da artisti, alla ricerca di spazi con affitti plausibili, cosa sempre più rara in Berlino. Qui ha sede un grande centro pubblico per gli ateliers. Il Kunstzentrum Tegel-Süd (2001) è un progetto di riconversione post-industriale dell’edificio che ospitava un tempo gli uffici della società Rheinmetall AG, la maggior industria tedesca produttrice di armi da fuoco, oggi ubicata a Düsseldorf. Dapprima passato al Bundesvermögensamt, oggi ha una nuova proprietà, che lo gestisce attraverso la Verwaltung Berliner Grundstücke.
Il distretto è servito da diverse linee di Bus-, S- e U-Bahn, dall’autostrada A111 e dall’aeroporto di Tegel. Non manca, come in ogni quartiere della città, una biblioteca pubblica: la Stadtbibliothek Berlin-Reinickendorf (Humboldt-Bibliothek).
DA VEDERE
Non troverete citato nelle guide turistiche il quartiere di Reinickendorf, a nord-ovest di Berlino, al confine con il Brandeburgo, quanto piuttosto altre località del distretto.
Eppure, se avrete la determinazione di recarvi sul posto, muniti di una mappa, ci sono un paio di cose interessanti da visitare anche qui.
Weiße Stadt, (U-Bahnhof Paracelsus-Bad)
Il gioiello urbanistico e architettonico del quartiere è senza dubbio la Weiße Stadt, un grande complesso residenziale progettato tra il 1929 e il 1931 dagli architetti Otto Rudolf Salvisberg, Bruno Ahrends, Wilhelm Büning sotto il coordinamento di Martin Wagner.
Il complesso è oggi patrimonio protetto dall’Unesco in quanto costituisce una delle migliori pagine dell’architettura berlinese degli anni Venti. Il riassetto urbanistico che all’epoca portò alla formazione della Grande Berlino interessava infatti anche i quartieri più periferici, sino ad allora considerati aree marginali e quindi neglette. È qui che la politica edilizia della Repubblica di Weimar, con la creazione di aree residenziali destinate alle classi popolari, sperimentò una nuova idea di aggregazione cittadina, il cui scopo era il miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori.
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Il grande complesso architettonico conta ben 1286 unità abitative con servizi igienici, riscaldamento, logge e grandi aree verdi comuni, e venne dotato di servizi quali asili, scuole, farmacie e studi medici, cucine comuni e negozi. Oltre duemila inquilini abitano attualmente negli appartamenti, dal 2017 di proprietà della Deutsche Wohnen AG.
Buddistisches Haus, Edelhofdamm, 54 Frohnau
Il più antico tempio buddista in Europa, fondato dal medico Paul Dahlke nel 1924 e gestito dal 1960 ad oggi da un ordine di monaci buddisti dello Sri Lanka. La casa e il giardino sono aperti al pubblico il sabato e la domenica, è inoltre possibile frequentare seminari di meditazione.
Tegeler Forst e Dicke Marie, Alt-Tegel
Con la bella stagione, non si può mancare una passeggiata alla foresta di Tegel, con relativo lago. Nella foresta si trova l’albero piu vecchio di tutta la città, un tipo di quercia, chiamato affettuosamente “Dicke Marie” (la grassa Maria). Dai boschi del Brandeburgo si sono spostati in questa zona diversi branchi di lupi, che vivono nel Tegeler Forst senza tuttavia aver mai aggredito l’uomo. Anche il centro storico di Tegel offre piacevoli scorci e angoli idilliaci dove trascorrere qualche momento di relax o incontrare persone.
Schloss Tegel o Humboldt-Schloss. Wilhelm von Humboldt commissionò la ricostruzione del preesistente castello cinquecentesco all’architetto Schinckel (1820 – 1824). L’edificio è ancora oggi proprietà privata degli eredi. Nei beni dello Schloss rientra anche la taverna “Alter Fritz”, già nota come “Neue Krug”. Qui soggiornò nel 1778 Johann Wolfgang Goethe, il quale cita il luogo nella Walpurgisnacht (Faust): “Das Teufelspack, es fragt nach keiner Regel. Wir sind so klug, und dennoch spukt’s in Tegel”.
Greenwichpromenade, uno dei luoghi di svago più popolari in tutta Berlino nord-ovest. Ogni anno, in agosto, si svolge qui una grande festa con fuochi d’artificio sull’acqua.
Alt Lübars
Il villaggio rurale, citato nei documenti già dal 1247, conserva la caratteristica di un luogo fuori dal tempo, e in effetti si tratta del più antico villaggio di Berlino. Sebbene gli abitanti ultimamente siano dediti ad attività di accoglienza turistica e gestione di maneggi, l’economia prevalente è ancora di tipo agricolo. Una passeggiata lungo il centro storico è un viaggio nel tempo, a ritroso: qui sono ancora in piedi le antiche stalle degli allevamenti di cavalli, oggi attivi come maneggi e gestiti dalle stesse famiglie di un tempo.
Attorno alla chiesa parrocchiale barocca, la Dorfkirche, si dispongono eleganti edifici con le facciate dagli stucchi neoclassici. Dietro la chiesa si trova la scuola del villaggio, la Dorfschule (ultima edificazione 1906). Molto interessante una visita al KRÄUTERHOF (Alt-Lübars 15), un orto biologico gestito da una società che impiega persone disabili, al duplice scopo di offrire formazione nel settore agricolo e fisioterapia. Si possono anche acquistare i prodotti.
Nel centro storico si trova anche un delizioso locale, Gasthof Alter Dorfkrug, la taverna dell’antico villaggio, purtroppo attualmente chiusa per problemi di gestione.
Hallen am Borsigturm a Tegel è un moderno centro commerciale ospitato in quella che un tempo era una fabbrica di locomotive, la Borsigwerke (1837), che portava il nome dell’industriale Borsig, il più grosso produttore di locomotive a vapore in Europa e il secondo al mondo. Il portale in mattoncini rossi fiancheggiato da due torrette è una delle immagini che simboleggiano il quartiere di Tegel.
FONTI e approfondimenti
Berliner Wohnquartiere. Ein Führer durch 70 Siedlungen, Reimer Verlag, 2003
Jörg Haspel e Annemarie Jaeggi, (eds), Housing Estates in the Berlin Modern Style, DKV 2012
Fil, Pullern im Stehn. Die Geschichte meiner Jugend, Rowohlt Verlag, 2015
Steffi Unsleber, Randerscheinung… (Ein Besuch im Märkischen Viertel in Berlin, wo es ein bisschen anders lief), Fluter (online Magazine della Bundeszentrale für politische Bildung), Heft n. 56, 20.09.2015
http://www.maerkisches-viertel.de/
La rubrica B come Berlino intende dare ai “nuovi berlinesi” le informazioni sui dodici distretti e vari quartieri che formano la città metropolitana di Berlino. Una breve presentazione attraverso attualità, storia, cultura, senza pretese di esaustività, di analisi socio-antropologiche, ma anche senza tabù. Con immagini originali e sopralluoghi. E talvolta anche raccontini divertenti.
Note sull’autrice: Gabriella Di Cagno (Bari 1961) si è trasferita a Berlino nel 2007. È autrice con Simone Buttazzi del manuale “Tutti a Berlino. Guida pratica per italiani in fuga“, 2.a ed. 2014 ed è co-fondatrice della associazione Apulier in Berlin.
Collabora dal 2014 con Il Mitte, dove ha pubblicato alcuni contributi di utilità per l’orientamento dei neo-berlinesi.
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