Il cimitero dei suicidi di Berlino: il Friedhof Grunewald-Forst

Il cimitero dei suicidi di Berlino: il Friedhof Grunewald-Forst

di Lucia Conti

Nel verde della foresta di Grunewald, all’estrema periferia ovest di Berlino, si nasconde un bizzarro cimitero, il Friedhof Grunewald-Forst, detto anche “cimitero dei suicidi” o “dei senza nome”.
Il luogo è a circa venti minuti di macchina da Teufelsberg, “la montagna del diavolo”, una collina artificiale formata dai detriti della seconda guerra mondiale e usata dagli alleati come stazione radio durante la guerra fredda. Tutto questo conferisce all’intera area una fisionomia misteriosa e inquietante, che inevitabilmente attrae gli amanti dei siti abbandonati e delle atmosfere “dark”.

Di sicuro non è facile arrivarci. La meta è decisamente distante dal cuore della capitale tedesca e questo scoraggia i turisti svogliati e chiunque non sia davvero motivato. Partendo dal centro ci si impiega più di un’ora e una volta vicini, quando la natura comincia a prevalere sull’elemento urbano, si ha davvero l’impressione di trovarsi lontani anni luce dalla città, soprattutto in bassa stagione.
Le case si fanno sempre più isolate, così come le fermate del trasporto pubblico, limitate al passaggio del 218. Il silenzio è sempre più totale, interrotto solo dai rumori della foresta, che incombe sempre di più. Arrivati all’altezza di Schildhornweg 33, e avendo sullo sfondo il tranquillo lago di Wannsee, ci si inoltra direttamente nel bosco.
Consigliamo di avere come riferimento quel particolare indirizzo, perché è il più vicino alla destinazione e riduce il rischio di camminare a lungo, prima di riuscire ad orientarsi.

Il cimitero dei suicidi di Berlino: il Friedhof Grunewald-Forst. Photo by Ivan Macioce

Pochi metri dopo l’ingresso di Schildhornweg 33, un cartello con la scritta “Zum Friedhof” indica la strada per il cimitero e infatti, dopo circa cinque minuti, ci si trova proprio davanti all’ingresso.
Il portone di legno è sempre chiuso e un avviso spiega perché: potrebbero entrare i cinghiali, che vagano indisturbati per la foresta.
Il rilievo rende improvvisamente la prospettiva del ritorno tra i boschi meno spensierata, va detto.
Ai lati del portone, che si apre al centro di un muretto, due piccole insegne a forma di bara con gli orari di visita: dalle 7.00 alle 20.00 d’estate e dalle 8.00 alle 16.00 d’inverno. È vietato l’accesso ai cani.

Il cimitero dei suicidi di Berlino: il Friedhof Grunewald-Forst. Photo by Ivan Macioce
Il cimitero dei suicidi di Berlino: il Friedhof Grunewald-Forst. Photo by Ivan Macioce

All’interno c’è il silenzio più totale. Il Friedhof Grunewald-Forst è visitato da pochissime persone, soprattutto considerata la sua collocazione particolare e la grande distanza dalla città. Per questa ragione non è garantita una manutenzione regolare, anche se nessuna tomba versa in uno stato di incuria.

La particolarità del cimitero è quella di aver accolto per anni i corpi dei suicidi che un tempo si gettavano nel fiume Havel ed erano quindi sepolti al di fuori della cerchia urbana, in conformità con le norme religiose dell’epoca.
Ci sono però anche diverse tombe di defunti senza identità, sepolti soprattutto tra il 1939 e il 1945 e divisi tra “Unbekannte Männer” (uomini sconosciuti), “Unbekannte Frauen” (donne sconosciute) e “Unbekannte Personen”, di genere non identificabile.

Il cimitero dei suicidi di Berlino: il Friedhof Grunewald-Forst. Photo by Ivan Macioce
cimitero
Il cimitero dei suicidi di Berlino: il Friedhof Grunewald-Forst. Photo by Ivan Macioce

In un dedalo di arbusti selvatici che quasi soffocano il cimitero nel verde, croci di legno si alternano a lapidi interrate che individuano i defunti senza identità, ma ci sono anche tombe “normali”, soprattutto quelle che indicano date di morte più vicine nel tempo.
I rampicanti dilagano ovunque, anche sulle lapidi, e la natura in generale è rigogliosa e si impone con prepotenza.

Il cimitero dei suicidi di Berlino: il Friedhof Grunewald-Forst. Photo by Ivan Macioce

Il Friedhof Grunewald-Forst è famoso anche perché ospita la tomba di Christa Päffgen, detta Nico, sepolta insieme alla madre Margarete.
Un eyeliner, una bottiglia di vino, una mini-bottiglia di Jägermeister e altri piccoli oggetti testimoniano l’affetto dei visitatori per una figura che di sicuro ancora influenza l’estetica e la sensibilità artistica di molti.
Modella, attrice e cantante originaria di Colonia, Nico ha vissuto gli anni d’oro della Factory di Andy Warhol ed è stata l’indimenticabile interprete di brani dei Velvet Underground che hanno fatto la storia della musica alternative.


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Di sicuro I’ll be your mirror e Femme Fatale non avrebbero avuto lo stesso impatto, senza la voce gotica e l’accento algido della bellissima musa tedesca.

Alcuni pensano che Nico si sia tolta la vita come molti altri defunti del Friedhof Grunewald-Forst, ma non è così. La “sacerdotessa” della Factory è infatti morta a Ibiza per una banale caduta dalla bici, nel 1988, ad appena 50 anni.
“And where will she go, and what shall she do when midnight comes around”, cantava nel 1967 in All tomorrow’s parties.
A distanza di cinquant’anni, la risposta è l’eco del silenzio, nella foresta di Grunewald.

Il cimitero dei suicidi di Berlino: il Friedhof Grunewald-Forst. Photo by Ivan Macioce

Informazioni generali
Friedhof Grunewald-Forst
Indirizzo più vicino:
Schildhornweg 33, 14193 Berlin
Raggiungibile con il 218, direzione Pfaueninsel (Isola dei Pavoni)

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