Sex-toy all’aeroporto: dopo il recente “caso” di Schönefeld, qualche consiglio pratico

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di Alessia del Vigo

Viaggiare in aereo appartiene alla quotidianità di ognuno di noi, oramai. Tanto che spesso ci si dimentica di controllare che cosa sia consentito portare nel bagaglio a mano e cosa no, rischiando di venire fermati ai controlli per una banalità. L’ultimo caso registrato all’aeroporto di Schönefeld, circa un mese fa, ha lasciato in sospeso le attività di un intero terminal, tutto per un sex toy che, ancora assemblato e munito di batteria, ha fatto scattare un allarme durante la fase di scansione del bagaglio.

La notizia è diventata virale e soprattutto a causa dell’eco mediatica sproporzionata ci si è chiesti se non fosse l’ennesimo prodotto della macchina perversa delle fake-news.
A un esame più approfondito la notizia è però risultata essere vera. Il proprietario del bagaglio, un trentunenne tedesco, dopo una prima fase di panico l’ha presa a ridere e si è scusato per il malinteso. Al di là dell’aspetto comico della vicenda, però, è un fatto che al momento non esistano regole per il trasporto di sex toys.

Bisogna quindi attenersi alle norme generiche valide per qualsiasi altro dispositivo elettronico, in caso di vibratori et similia, mentre si può andare sul sicuro con fruste e frustini, ma solo mettendoli nel bagaglio in stiva.
Per quanto riguarda i liquidi, basterà attenersi alle norme vigenti: massimo 100ml per contenitore in una bustina che ne contenga un massimo di dieci pezzi, senza dimenticare che in tutti i Paesi nei quali vige la legge islamica i sex toys sono vietati.