Mafia? Nein, Danke! Il 9 e l’11 settembre due incontri con Federico Varese

Domenica 9 settembre, alle ore 19.15, Federico Varese, docente di criminologia all’università di Oxford e massimo esperto sul tema della criminalità organizzata, parteciperà all’evento “Mafie in movimento” organizzato da Mafia Nein Danke in collaborazione con Società Dante Alighieri Berlin. L’incontro si terrà in Arminiusstraße 2-4, 10551 Berlin, e  si svolgerà in lingua italiana. L’ingresso è gratuito per i soci, mentre per gli altri la quota di iscrizione è di 7 euro. È gradita conferma via mail, con segnalazione all’indirizzo: [email protected].

Gli appuntamenti continueranno anche nel corso della settimana successiva.
L’11 settembre alle ore 19.00, infatti, Federico Varese discuterà del rapporto tra criminalità organizzata e droga nell’ambito dell’Internationalen Literaturfestival Festival di Berlino e in particolare presso il Literaturhaus Berlin – Fasanenstraße 23.
L’evento fa parte del ciclo “The politics of Drugs” e si svolgerà in lingua inglese. L’ingresso è a pagamento e il costo va dai 4 agli 8 euro.

Questi due incontri saranno delle occasioni da non perdere, per chiunque voglia approfondire un argomento del quale spesso si parla in modo superficiale e non esaustivo.

Federico Varese è un esperto internazionale che si occupa da anni di mafie in maniera comparativa, cercando di evidenziare ciò che queste realtà criminali hanno in comune, anche se nate in tempi e contesti diversi.
Per questa ragione utilizza spesso il concetto di “mafia” in modo esteso e non in riferimento a un particolare contesto geografico, come ad esempio la Sicilia. Al suo attivo ha diversi libri sul tema, tra i quali, tradotti in italiano, “Mafie in movimento. Come il crimine organizzato conquista nuovi territori” (Einaudi, 2011) e, recentemente, “Vita di mafia. Amore, morte e denaro nel cuore del crimine organizzato” (Einaudi, 2017). Quest’ultimo libro è stato tradotto anche in lingua tedesca: “Mafia-Leben: Liebe, Geld und Tod im Herzen des organisierten Verbrechens” (C.H. Beck, 2018).

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