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Conte a Berlino incontra la Merkel: “le frontiere italiane sono frontiere europee”

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di Angela Fiore

Nel primo incontro dopo il G7, la Cancelliera tedesca Angela Merkel e il premier italiano Giuseppe Conte hanno discusso soprattutto di immigrazione, tema sul quale entrambi i capi di governo si sono impegnati a trovare un terreno di collaborazione.

“L’Italia accoglie e ha accolto moltissimi profughi e migranti” ha riconosciuto la Cancelliera, rimarcando la solidità dei rapporti fra i due paesi e l’importanza di affrontare di petto i problemi comuni. Il problema dell’immigrazione, ha aggiunto, va affrontato su più fronti. Da un lato supportando la stabilizzazione politica in Libia e agevolando le organizzazioni che si occupano di offrire ai migranti che transitano in quel paese condizioni di vita dignitose. Dall’altro è importante combattere l’immigrazione illegale e il traffico di esseri umani, e rafforzare le frontiere esterne dell’Europa garantendo la sostenibilità dell’agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex).

Angela Merkel si è detta pronta ad accogliere la richiesta di solidarietà dell’Italia e anche a offrire supporto su questioni non strettamente legate all’immigrazione. Nello specifico, la Cancelliera ha fatto riferimento al problema della disoccupazione giovanile in Italia e ha manifestato la disponibilità della Germania a mettere a disposizione dell’Italia l’esperienza acquisita nel periodo successivo alla riunificazione del Paese.

Anche l’intervento del premier italiano si è concentrato in prevalenza sull’immigrazione, con l’esortazione a cogliere l’occasione degli incontri bilaterali su questo tema per costruire “un’Europa più forte ed equa, che possa rispondere ai bisogni primari dei suoi cittadini”.

Conte ha auspicato una gestione Europea forte del fenomeno migratorio, come unica possibilità di controllarne le implicazioni politiche, sociali, giuridiche ed economiche. A questo proposito, ha più volte menzionato la necessità di ridiscutere gli accordi di Dublino, ormai superati, a favore di politiche che vedano gli stati membri lavorare insieme e con un approccio integrato su più livelli. Chi mette piede in Italia, ha ribadito Conte, mette piede in Europa, perché le frontiere italiane sono frontiere europee.

Il premier ha auspicato un’azione europea nei paesi di origine e transito dei richiedenti asilo, perché le procedure di richiesta siano avanzate già in quei paesi, così da prevenire i rischi che i migranti affrontano per raggiungere le nostre coste. L’Europa, ha aggiunto Conte, deve impegnarsi a contrastare i trafficanti e a gestire i problemi legati ai movimenti secondari dei richiedenti asilo. Tutto questo, ha sottolineato, deve essere fatto ricercando soluzioni europee, “senza innescare dinamiche bilaterali o intergovernative che rischiano di condurre alla fine di Schengen”.

Nell’ultima parte del suo discorso, Giuseppe Conte si è concentrato sul tema della lotta alla povertà e alla disoccupazione in Italia, che il suo governo intende portare avanti con lo strumento del reddito di cittadinanza. In questo, ha dichiarato, l’Europa è essenziale dal punto di vista finanziario e del metodo. Dalla Germania si possono infatti prendere a esempio modelli utili per migliorare i relativi strumenti europei e nazionali. Conte ha anche promesso che, nel prossimo consiglio europeo, l’Italia farà sentire la sua voce per orientare i fondi verso misure di sostegno a favore dell’inclusione sociale.

In conclusione, Conte ha sottolineato gli obiettivi comuni di stabilità e crescita e la necessità di condividere anche i mezzi per raggiungerli, e adottare politiche europee di condivisione dei rischi.

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