“By The Deep Sea” di Federico Albanese: post-classica minimalista in concerto a Berlino
Il 18 aprile al Volksbühne, Federico Albanese presenterà il suo ultimo lavoro al pubblico berlinese. “By The Deep Sea” è il nuovo album del raffinato compositore minimalista italiano, tra i migliori esempi di modern classic, in uscita il 23 febbraio 2018 per Neue Meister/Berlin Classics.
Sognante, evocativo e malinconico, a due anni di distanza da “The Blue Hour”, Federico Albanese torna con un nuovo progetto in uscita il 23 febbraio per Neue Meister, la sub-label della rinomata Berlin Classics. Ad anticipare “By The Deep Sea” il brano che dà il titolo al disco.
Tra i migliori esempi di post-classica – al pari di artisti del calibro di Ólafur Arnalds, Nils Frahm, Dustin O’Halloran, Max Richter – Federico Albanese crea spazi evocativi di raffinata bellezza, trasportando l’ascoltatore in uno spazio in cui il pianoforte classico si fonde naturalmente con l’elettronica.
Il nuovo disco mostra una versione più ambiziosa e serena della rinnovata direzione artistica intrapresa da Federico: “il fatto che un brano musicale sia privo di testo non vuol dire che sia meno personale”, afferma l’artista stesso, che ha deciso di aprire “By The Deep Sea” con “682 Steps”, un brano ispirato da un sentiero roccioso che, partendo dalla casa di famiglia, arriva sino al mare, un luogo certamente pieno di ricordi per Federico, che si apre al pubblico.
“Questo sono io, tradotto in musica”, continua Albanese, che dichiara come le rocce nel sentiero siano il luogo dove un immaginario Lord Byron compose il poema “The Sea”, scritto noto per la sua contrapposizione tra l’idea di società e di solitudine e per la sua capacità di trovare percorsi alternativi di fronte alle difficoltà. Temi familiari a Federico Albanese, che trova in questo poema l’ispirazione per il titolo del nuovo disco e per la sua scrittura, che arriva da un anno in cui, a livello personale, molto è successo.
I dodici brani contenuti in “By The Deep Sea” rappresentano l’urgenza di raccontare eventi e situazioni talvolta difficili da esprimere a parole. “La musica è il mezzo con cui esprimo i miei sentimenti più profondi, quelli che anche io fatico a comprendere” continua infatti Federico. Ma in “By The Deep Sea” c’è anche Berlino, in cui Federico vive dal 2012: “Berlino è sempre lì. Pezzi come ‘Mauer Blues’ e ‘Boardwalk’ descrivono la città, il tumulto di idee e ispirazione che ancora mi comunica. La traccia che dà il titolo all’album descrive una rivelazione finale, il momento in cui trovi la giusta distanza per vedere con chiarezza il tuo ‘mare profondo’, e il disco si chiude con ‘The Cradle’, che ho scritto con mio figlio di un mese sopra il pianoforte”. Molti dei brani contenuti nel nuovo lavoro sono frutto dell’improvvisazione, a cui sono stati poi aggiunti gli arrangiamenti in studio a Berlino, con il contributo al cello di ILLAY e del collaboratore di lunga data Arthur Horning, e, al mix, Francesco Donadello e Simon Goff. “By The Deep Sea” è stato prodotto da Federico Albanese, che – con la sola esclusione del violoncello – ha suonato tutti gli strumenti contenuti nel disco, dal piano (Rhodes piano) ai sintetizzatori, all’organo Hammond, fino alle chitarre elettriche ed acustiche.
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