di Sara Bolognini
L’ultima protesta di AfD si è rivolta alla vita notturna di Berlino: il ramo del partito che opera nel distretto di Friedrichshain-Kreuzberg vuole infatti far chiudere il Berghain, club di culto della capitale, celebre in tutto il mondo e la cui caratteristica principale sono i party che vanno avanti per giorni interi. La proposta sarà avanzata domani, mercoledì 25 aprile.
Lo scopo dichiarato di AfD è quello di revocarne il permesso e obbligare gli ipotetici futuri imprenditori ad attenersi a un orario di apertura del club che vada dalle 22.00 alle 6.00 di mattina, in modo da “promuovere un’attività senza l’utilizzo di droghe e da incentivare un ritmo biologico naturale”. Per questo motivo AfD propone anche di illuminare meglio le sale interne della discoteca e di assumere del personale per controllare che nessuno faccia sesso all’interno del locale – pratica al momento estremamente popolare fra i frequentatori del Berghain.
La protesta del partito di estrema destra è diretta soprattutto alla facilità con cui i clienti del Berghain possono trovare e consumare droghe, in particolare anfetamine, che li tengono svegli e attivi durante le infinite sessioni di apertura della discoteca. AfD vuole inoltre proporre un programma musicale migliore, su ispirazione dei club di Londra, Manchester e Rio, e vuole aprire le porte dell’attività ai turisti, criticando la severa e arrogante politica d’ingresso dei buttafuori, che lasciano aspettare i clienti delle ore in coda, per poi negare loro l’accesso.
Ci si chiede come mai AfD abbia scelto di condurre una crociata proprio contro il Berghain, visto che la maggior parte dei club techno a Berlino presenta le stesse tanto criticate caratteristiche.