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Visitare la Gemäldegalerie: un viaggio fra i capolavori dell’arte europea

Chi ama l’arte, a Berlino, ha l’imbarazzo della scelta. In questa città l’arte si respira ovunque, dalle grandi istituzioni museali alle piccole gallerie indipendenti. L’unico problema che un appassionato d’arte deve porsi a Berlino è quello di non avere abbastanza tempo per vedere tutto ciò che la città ha da offrire.

Oggi vi presentiamo un museo splendido, che non può mancare nella lista dei luoghi da visitare: la Gemäldegalerie. Questo splendido museo, che dal 2000 ha un curatore italiano, è un punto di riferimento per gli appassionati d’arte di tutte Europa e, per chi vive a Berlino, una destinazione da visitare più volte.


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È infatti impensabile esplorare per intero tutta la vastissima esposizione della Gemäldegalerie, poiché si tratta di una delle più vaste collezioni del mondo di arte europea. Le opere qui esposte sono di epoca compresa fra il XIII e il XVIII secolo e includono, fra gli altri, capolavori di Botticelli, Rembrandt, Dürer, Raffaello, Tiziano, Giotto, Rubens, Vermeer e Caravaggio. A dominare per numero e rilevanza delle opere sono senz’altro i grandi maestri italiani, tedeschi e fiamminghi.


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La Gemäldegalerie ha aperto i battenti nel 1830, ma si trova nella sua sede attuale solo dal 1998. L’edificio che la ospita è opera degli architetti Hilmer & Settler, ed è un capolavoro di eleganza semplice, efficiente e quasi austera, con le singole gallerie che si snodano a partire dalla sala centrale. Che si ami o meno questo stile architettonico, non si potrà fare a meno di apprezzarne la funzionalità, che permette una grande personalizzazione dei percorsi all’interno delle varie gallerie.

Il visitatore può costruirsi il proprio itinerario in base al tema che preferisce e passare agevolmente da una galleria all’altra. Il discorso dell’arte scorre liberamente, le influenze si intrecciano a seconda delle linee guida che si sceglie di seguire.

A formare la base della collezione attuale furono, all’apertura del museo, le collezioni raccolte negli anni dal principe Federico Guglielmo I di Brandeburgo (anche noto come Il Grande Elettore) e di Federico il Grande. A differenza di molte collezioni dell’epoca, inoltre, quella della Gemäldegalerie fu da subito allargata con acquisizioni motivate dallo studio e dall’interesse accademico, più che dal gusto personale. Questa impronta, che il museo conserva ancora oggi, fu data dal primo direttore, Gustav Friedrich Waagen.


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L’arricchimento della collezione continuò per tutto il XIX secolo e fino agli anni ’20 del XX secolo, per arrestarsi bruscamente con la seconda guerra mondiale, durante la quale oltre 400 opere andarono distrutte. La situazione non migliorò con la guerra fredda, che vide la divisione delle opere rimaste fra un museo di Dahlem, a ovest del muro, e il Bode Museum, che sorgeva e sorge sull’isola dei musei di Berlino, ovvero a est.

Anche dopo la caduta del muro, la collezione originale della Gemäldegalerie rimase divisa fino al 1997, quando fu esposta nella sua interezza per la prima volta dopo 50 anni, al Kulturforum.

Gemäldegalerie Madonna Bardi - Botticelli

La collezione permanente della Gemäldegalerie è stata costruita con cura e perizia nel corso di quasi due secoli, fino a diventare una delle più importanti nel suo genere e oggi è distribuita fra 72 gallerie principali e un reticolo di sale minori. Quello che emerge è un quadro ricchissimo e dettagliato dell’arte occidentale dal Medioevo all’età moderna.

In questo senso, la Gemäldegalerie riesce nel duplice intento di fornire una descrizione d’insieme di epoche e movimenti, in modo assolutamente corale, e di offrire al visitatore la preziosa opportunità di ammirare capolavori unici, che troneggiano nella storia dell’arte mondiale, come il celeberrimo Amor Vincit Omnia di Caravaggio e la Madonna Bardi di Botticelli.

Quando programma una visita alla Gemäldegalerie, vale sempre la pena di controllare sul sito ufficiale del museo quali siano le mostre temporanee in corso: non di rado, infatti, si tratta di splendidi eventi tematici, che permettono di approfondire la conoscenza di singoli artisti, di epoche o di scuole, ammirando capolavori in prestito da altri musei di tutto il mondo.

Fra le mostre temporanee di maggior successo degli anni passati possiamo ricordare quella organizzate per il cinquecentesimo anniversario della morte di Hieronymus Bosch (2017) o quella sul “Rinascimento di Botticelli (2015-16).

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