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Fuochi d’artificio illegali importati a Berlino dalla Polonia: un rischio reale

fuochi d'artificio

Molti pensano che il problema dei fuochi d’artificio illegali sia soprattutto italiano: niente di più sbagliato. Ogni anno in Germania le autorità competenti si trovano infatti a dover fronteggiare un traffico illegale di materiale pirotecnico di vario tipo proveniente dalla Polonia.
Il problema riguarda anche Berlino e molte sono, a quanto pare, le persone che superano facilmente il confine e si riforniscono del necessario per passare il capodanno “in allegria”, spesso senza neanche premurarsi di nascondere i proprio acquisti illegali.
Questo è quanto emerge da un’intervista rilasciata alla Berliner Zeitung da Sven Brenner, responsabile della dogana di Francoforte e in particolare del controllo del confine tra la Polonia e il Brandeburgo.

Pare infatti che si incontrino spesso famiglie in auto con quantitativi ingenti di materiale illegale e potenzialmente esplosivo, collocato incautamente vicino a bambini sul seggiolino, mentre magari i genitori fumano ignari. Brenner racconta anche di un ragazzo di quattordici anni, fermato su un treno che dalla Polonia andava verso Erkner, e che aveva nello zaino circa venti chili di esplosivo. “Rendiamoci conto del pericolo che tutto questo ha rappresentato, non solo per il ragazzo, ma anche per le persone che viaggiavano insieme a lui sul treno”.

I fuochi artificiali legalmente acquistabili da privati in Germania sono della categoria F1 ed F2, i primi (castagnole, girandole e prodotti simili) sono autorizzati sempre, i secondi (razzi o fischioni) sono autorizzati solo la notte del 31 dicembre (e si possono vendere solo dal 28 al 31). Entrambe le categorie comunque devono essere dotate di marchio CD.
Le categorie F3 ed F4 sono invece illegali e identificano quei fuochi artificiali a grande impatto spesso usati per festival cittadini o comunque grossi eventi.
Stiamo parlando di materiale assai ingombrante (Brenner parla del sequestro di un dispositivo pesante 101 kg) e che non può essere smaltito nei forni per ovvie motivi e deve di conseguenza essere schiacciato, con notevole dispendio di denaro e di risorse.

È chiaro che l’uso privato di questo materiale può causare, sia per l’imperizia di chi lo maneggia che per il potenziale esplosivo in sé, gravi incidenti.
Il particolare meccanismo di alcuni di questi fuochi, inoltre, fa sì che esplodano in due fasi e che esista dunque il pericolo che, dopo la prima esplosione, le persone si avvicinino incautamente, rischiando di essere investite dalla seconda.
Da alcuni test svolti l’anno scorso, ricorda sempre Brenner, si è visto che bastano appena 120 grammi di un esplosivo cinese di classe F3 o F4, regolarmente venduto in Polonia, per disassemblare una lavatrice in tutti i suoi componenti.

Le persone acquistano in Polonia per varie ragioni. Intanto perché i fuochi, contrariamente a quanto disposto dalla legge tedesca, sono acquistabili per tutto l’anno (anche quelli delle categorie F3 ed F4). Un’altra ragione è la normativa polacca che disciplina i controlli del materiale, comunque conforme alla normativa europea, ma non a tutti i requisiti previsti dalla più restrittiva normativa tedesca. Infine perché sono, a volte, più economici.

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