di Sara Bolognini
Il Memoriale per gli ebrei assassinati d’Europa, conosciuto anche come Memoriale dell’Olocausto, è uno dei monumenti più famosi di Berlino. Attrae ogni giorno migliaia di visitatori, alcuni dei quali si fanno commuovere dalla pagina più nera della storia tedesca, mentre altri giocano a nascondino tra i blocchi di cemento.
Ma i turisti irrispettosi non sono gli unici che sembrano non afferrare l’importanza del Memoriale e quindi dell’Olocausto. Scandalose sono state le parole che Björn Höcke, capo di AfD in Turingia, ha pronunciato lo scorso gennaio a Dresda: “Il popolo tedesco è l’unico popolo al mondo che si è costruito un monumento della vergogna nel bel mezzo della propria capitale”.
BHöcke ha recentemente pagato un prezzo per le sue parole. Un gruppo di artisti berlinesi, appartenenti al gruppo “Centro per la bellezza politica”(Zentrum für politiche Schönheit), ha voluto provocare il politico di AfD ricostruendo una copia del Memoriale dell’Olocausto davanti alla sua casa, nel nord della Turingia.
Ventiquattro blocchi di cemento sono infatti comparsi nel giardino di fronte alla casa dove Höcke vive con la sua famiglia, che ora non ha altra possibilità se non quella di guardarli ogni volta che passa di fronte alla finestra. Il gruppo di artisti esige delle scuse da parte del politico.
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Per quanto riguarda la legalità dell’azione, il gruppo ZPS non ha niente di cui preoccuparsi. Il pezzo di terreno su cui sono stati eretti i blocchi di cemento è stato affittato regolarmente e il proprietario informato della costruzione della scultura. Un permesso ufficiale delle autorità non sembra necessario: in Turingia per l’edificazione di sculture con un’altezza non superiore ai 4 metri non è necessario fare alcuna richiesta in comune. La stele più grande ha un’altezza di 2,40 metri.
Björn Höcke vuole comunque rispondere giuridicamente all’azione. Ha dichiarato che non si tratta di artisti “bensì di criminali”, che stanno conducendo una “guerra psicologica”. La reazione degli abitanti del paese è stata contrastante: molti cittadini hanno gridato allo scandalo, arrivando a minacciare gli artisti e i giornalisti, ma l’azione è stata accolta anche con favore da molti altri residenti.
Il gruppo di ZPS ha intenzione di lasciare la scultura in quel giardino per ben cinque anni. Per finanziare i costi del progetto gli artisti si stanno affidando alle donazioni online. L’obiettivo che si sono proposti era quello di raggiungere i 54.000 Euro, ma le donazioni hanno già abbondantemente superato i 56.000.
(Fonte, Berliner Zeitung)