Il bignami delle elezioni in Germania 2017: chi, cosa, come

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di Arianna Tomaelo

Le elezioni in Germania sono ormai alle porte, e non è strano che a volte creino un po’ di perplessità, soprattutto quando ci si ritrova, durante il weekend in Italia in visita, a dover spiegare chi pensa cosa, rendendosi conto di non avere le idee molto chiare. Nessuna paura, ecco qui un “bignami” per le elezioni 2017, utile mini-guida per capire chi sono i concorrenti e cosa pensano.

CDU

Fondato dopo la Seconda Guerra Mondiale, è il classico partito di centrodestra, votato dalla classe media e riconducibile alla fazione “democristiana”. Merkel passerà alla storia proprio per essere stata la prima cancelliera donna e il politico ad aver ricoperto questa carica per il tempo più lungo. Non solo: sotto la sua guida, il partito si è sottoposto a uno “smussamento degli angoli” dell’ideologia del partito, aprendosi a politiche più moderate grazie ai provvedimenti rispetto, ad esempio, ai temi dei rifugiati politici e della fine della leva obbligatoria.

CSU

L’Unione Cristiano-Sociale in Baviera è il partito conservatore fratello della CDU di Merkel, che opera però solo in Baviera, mentre CDU fa le veci nel resto della Germania. Il suo leader è Horst Seehofer, nome ben noto all’opinione pubblica tedesca perché fu uno dei più accesi oppositori alle politiche per l’accoglienza e l’integrazione proposte da Merkel a favore dei rifugiati.

SPD

Come in tutti gli stati europei, il partito socialista rappresenta la prima scelta elettorale per la classe operaia, nonché il luogo di connessione con i sindacati di sinistra. Il partito socialdemocratico tedesco nacque 150 anni fa, e, nonostante degli alti e bassi agli albori della crisi, si è sempre mantenuto sulla cresta dell’onda. Ha lottato per le politiche sul salario minimo, per l’approvazione del matrimonio gay e ha promosso misure per una maggiore parità sul posto di lavoro. Insomma, sembra che il candidato Martin Schulz potrebbe dare del filo da torcere a Merkel.

FDP

Il Partito Libero Democratico è, come recita il nome stesso, un gruppo politico che difende il liberalismo, sostenendo il capitalismo e le libertà individuali. Ha governato spesso al fianco ora di CDU-CSU, ora di SPD. Ultimamente ha perso moltissimo appoggio, ma grazie alla figura brillante di Christian Lindner spera di riprendersi.

I Verdi

Il partito dei Verdi nasce negli anni ’70, seguendo il flusso dei movimenti pacifisti e anti-nucleari che avevano contagiato gran parte del mondo occidentale. Nonostante le giuste battaglie legate al nucleare e al tema delle unioni omosessuali, i loro numeri sono andati decrescendo sempre più in fretta, tant’è che ora le statistiche dicono che dovranno probabilmente scegliere se restare in opposizione o unirsi a una possibile coalizione con CDU e FDP.

Die Linke

Die Linke è la fotografia di ciò di cui è costituita l’opposizione in Germania: partito pacifista e anti-corporativo, nacque nel 2007 grazie all’unione dei nostalgici della DDR. Nonostante sia presente sul territorio nazionale, le sue idee eccessivamente anti-sistema non fanno di lui un pericolo reale per gli altri partiti.

AfD

AfD è il più giovane tra i partiti che si presentano alle elezioni 2017. Nasce nel 2013, cavalcando l’onda della crisi migratoria, e si propone come partito euroscettico, anti-islamico e anti-immigrazione: è da subito successo, dato che i populisti di destra hanno vinto ben presto numerosi seggi in 13 dei 16 parlamenti dei Länder. Un partito pericoloso e minaccioso, cresciuto tanto in poco tempo: in queste elezioni si tireranno davvero le somme sulla reale influenza di AfD nel quadro politico e civile.