Berlino contro la destra di AfD. Fischi e proteste ad Alexanderplatz

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Photo by JamesReaFotos©
Alexander Gauland photo
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Circa 700 persone si sono mobilitate ad Alexanderplatz, a Berlino, di fronte a un locale blindato in cui il partito di estrema destra AfD, Alternativa per la Germania, stava festeggiando il risultato elettorale che lo vede entrare per la prima volta all’interno del Parlamento tedesco con il 13.2%.

I manifestanti, controllati da un cordone di polizia, si sono soprattutto limitati a fischiare e a lanciare slogan di protesta, anche se a un certo punto pare che la manifestazione sia degenerata, come riportato da Die Welt, quando alcuni appartenenti al movimento antifa hanno cominciato a brandire pietre e bottiglie.
Ci sarebbero stati a questo proposito alcuni arresti, come dichiarato da un portavoce della polizia, anche se l’andamento della manifestazione è stato prevalentemente pacifico.

Nato nel 2013 come partito euroscettico, AfD, che all’epoca non aveva superato la soglia di sbarramento del 5% necessaria per poter entrare nel Bundestag, ha adottato negli anni successivi un approccio molto più radicale.
Il partito ha infatti posto al centro della sua agenda politica il rifiuto della politica dell’accoglienza della Merkel e una forma di populismo vicino a quello delle nuove destre europee, virando sempre più su posizioni radicali, come dimostrato dalla scelta dei candidati alla cancelleria.
L’estromissione di Frauke Petri dalla leadership del partito e la scelta di Alexander Gauland e Alice Weidel come alfieri della “nuova” comunicazione di AfD, ne sono una prova più che evidente.
Gauland tra l’altro si è fatto recentemente notare per aver dichiarato che i tedeschi avrebbero dovuto essere fieri dell’operato dei proprio soldati nel corso della prima e della seconda guerra mondiale.

Dopo aver già guadagnato seggi, spesso con percentuali molto alte, in 13 dei 16 Stati Federali, il controverso partito si prepara ora bellicosamente, dopo il risultato di queste elezioni politiche, alla sua prima esperienza nel Bundestag,