di Arianna Tomaelo
La politica tedesca sta attraversando in questi mesi uno dei momenti più agitati a livello interno. Angela Merkel è certamente nell’occhio del ciclone, dal momento che queste agitazioni potrebbero segnare punti a favore o contro rispetto alla sua candidatura per il quarto mandato come cancelliera.
Infatti, già il suo voto contrario in merito all’approvazione del gay marrige non è passato in sordina. Se a questo si aggiunge il manifesto elettorale che la CDU ha presentato per le prossime elezioni, allora forse c’è da chiedersi se Merkel il prossimo settembre riscontrerà la popolarità che ha avuto durante gli scorsi anni.
Infatti, le ultime polemiche attorno alla cancelliera riguardano la sua dichiarazione relativa al fatto che, ove fosse rieletta, uno dei punti principali del suo mandato avrà a che fare con una modifica delle legge sull’immigrazione.
Se Frau Merkel ha sempre difeso a spada tratta il diritto di immigrazione il Germania, sembra invece che alle porte delle elezioni politiche ci abbia ripensato, proponendo un indurimento della linea e consentendo l’ingresso al Paese solo ai cosiddetti skilled workers, giovani che possono offrire un contributo alle imprese tedesche in termini di capacità, competenze e abilità.
Questa riflessione nasce da una recente indagine che riporta il malcontento di un’impresa tedesca su due, causatao dall’incapacità di trovare impiegati competenti in Germania.
Merkel e la CDU propongono quindi di creare un modello per l’immigrazione che si rifaccia a quello americano, accettando solo candidati che siano già in possesso di un’offerta di lavoro qualificata e che possano dimostrare di poter provvedere al proprio sostentamento, senza ricorrere ad aiuti statali.
Se da un lato quindi si agevolerà l’ingresso per determinate categorie di non-europei, dall’altro molti giovani unskilled dovranno rinunciare alla speranza di emigrare verso un Paese che, fino a questo momento, ha sempre saputo assicurare una forma di supporto per ognuno.
Questo provvedimento si inserisce in un progetto più ampio, in primo luogo volto a migliorare la situazione sociale (Merkel ha infatti dichiarato che un’ondata migratoria come quella registrata nel 2015 non si ripeterà), ma soprattutto destinato, queste le intenzioni dichiarate, a creare un sistema di impiego che premi la meritocrazia e i giovani di talento, in modo che nessun posto di lavoro resti scoperto e che le imprese non si trovino più in situazioni di mancanza di personale. Un obiettivo che in una realtà dove la disoccupazione giovanile sfiora il 12% sembra contraddittorio.
Il primo punto del manifesto della CDU per le prossime elezioni è quindi quello di dimezzare la disoccupazione nazionale entro il 2025, scendendo sotto al 3%, che in numeri significa 2.5 milioni di persone.
Tra gli altri punti salienti del programma della CDU, vi è sicuramente la riforma sui tagli fiscali che, oltre a puntare a tassare solo i super-ricchi, cioè persone singole che superano i 232mila euro l’anno, vuole alzare a 60mila euro l’anno il tetto per definire la fascia superiore delle imposte sul reddito, contro gli attuali 52mila.
Sempre parlando di tasse, Merkel vorrebbe abolire entro il 2020 la tassa di solidarietà per la ricostruzione della Germania Est e gli incentivi per la riunificazione. Vorrebbe, perché se inizialmente il limite era il 2020, la scorsa settimana la cancelliera ha annunciato come data di scadenza il 2030: è certamente un tema delicato che va a colpire direttamente i cittadini tedeschi e andrà maneggiato con cautela quando arriverà il momento.
Riguardo ai benefits per le famiglie, CDU promette di impegnarsi negli aiuti alle famiglie con bambini, aumentando da 192 a 217 euro mensili l’assegno famigliare per ogni figlio a carico. Oltre a questo, il pacchetto prevede una diminuzione della pressione fiscale per le famiglie con figli a carico da 7.356 a 8.820 euro. E sempre per sostenere le politiche per la famiglia, ad ogni nucleo familiare che si cimenterà nell’acquisto della prima casa verrà elargito un extra-benefit di 1200 euro annui/per figlio.
Infine, parlando del tema della sicurezza, il manifesto prevede l’assunzione di 15 mila nuovi membri delle forze dell’ordine in tutto il Paese, che verranno smistati tra i corpi federali e statali.
Dulcis in fundus, una discussione importante è quella legata al tema della doppia nazionalità: la CDU ha stabilito infatti che le nuove leggi permetteranno solo ai migranti di prima generazione e ai loro figli di avere due passaporti, mentre le generazioni successive dovranno scegliere una nazionalità.
Insomma, non si può negare che la Bundeskanzlerin abbia messo un bel po’ di carne al fuoco: serviranno tutti questi sforzi per farle guadagnare il titolo di prossima cancelliera?