AperturaVivere in Germania

Umorismo tedesco: giochi di parole e battute che a volte gli italiani trovano agghiaccianti

I tedeschi non hanno senso dell’umorismo” è una frase pronunciata spesso soprattutto dagli inglesi, ma che anche gli italiani a volte condividono. In realtà, l’umorismo tedesco segue semplicemente regole diverse e si innesca in base a pattern che vanno conosciuti, prima di essere criticati. Per lo stesso motivo è frequente che degli aspetti dell’umorismo italiano, come per esempio il ricorso all’iperbole o a un certo tipo di ironia “paradossale”, sia oggetto di diffidenza da parte degli amici tedeschi, che possono sentirsi, in questi casi, spiazzati o presi in giro.

Frasi come “ho aspettato dieci ore l’autobus!” (venti minuti), o scambi di battute come “per entrare allo zoo i bambini pagano un prezzo ridotto” “Se pago un extra, potete tenerveli?“, percepite come normali esagerazioni a Roma o a Londra, rischiano di suonare molto stonate in Germania.

Tornando all’umorismo tedesco, va anche sottolineato il fatto che il modo in cui la lingua è costruita, la rende meno adatta al tipo di giochi di parole usati in altri Paesi. Detto questo, gli espedienti comici esistono anche in Germania e alcuni non sono poi così diversi dai nostri. Facciamone una rapida panoramica.

Fritzchen, o piccolo Fritz, è l’equivalente del nostro “Pierino”, protagonista di tantissime barzellette italiane. Fritz, proprio come Pierino, è un monello collocato in varie situazioni che inevitabilmente volge al paradosso.
Un esempio: “Posso essere punito per qualcosa che non ho fatto?” chiede il piccolo Fritz alla maestra. “Certo che no” risponde lei e a quel punto lui rilancia con “Bene, non ho fatto i compiti!”.
Gli italiani farebbero meglio a non storcere troppo il naso, almeno in questo caso. Radicata nella memoria collettiva, infatti, è ancora l’atroce barzelletta in cui Pierino va a comprare il salame per la madre, non lo trova, “risolve” il problema tagliandosi la parte del corpo che più ricorda un salamino e infine, di fronte a una nuova richiesta di tornare dal salumiere, risponde “aspetta che mi ricresce”.


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Anche i Kalauer, detti anche Flachwitze o Plattwitze, sono giochi di parole simili a quelli che potremmo fare anche noi. Un esempio è: Was ist braun, klebrig und läuft durch die Wüste?, vale a dire “Cos’è marrone, appiccicoso e corre atraverso il deserto?”. La risposta è: ein Karamel, un “caramello”.
Possiamo riderne o meno, ma è un tipo di umorismo  che appartiene anche a noi e per cui gli inglesi hanno addirittura un fetish.
Potete trovare qui altri esempi di Kalauer.

Alle Kinder. Filastrocca, spesso a sfondo molto macabro, in cui si menziona un bambino in particolare su cui si fa cadere il gioco della rima.
Alcuni esempi: Alle Kinder lieben Peters Piranhas, nur nicht Annegret, die in der Wanne steht, “tutti i bambini amano i piraña di Peter, a parte Annegret, che è nella vasca” oppure Alle Kinder laufen in den Bunker, nur nicht Beate, die fängt die Granate, “tutti i bambini corrono nel Bunker, tranne Beate, che si prende una granata”, o ancora Alle Kinder rennen aus dem brennenden Kino, nur nicht Abdul, der klemmt im Klappstuhl, “tutti i bambini scappano dal cinema in fiamme, tranne Abdul, incastrato nella sedia pieghevole”.
Tradotti in italiano e senza la rima, hanno oggettivamente un impatto agghiacciante.
Qui potete trovarne un intero catalogo.

Diverse battute tedesche sono state concepite con riferimento ai proprietari delle Opel Manta, raffigurati dal luogo comune come un po’ rozzi e dediti al “machismo” più becero.
Una barzelletta a questo proposito: il proprietario di una Manta va dal meccanico e dice: “Ho il clacson rotto”, il meccanico replica con “Guarda che sono rotti anche i freni” e l’altro conclude con “Lo so, per questo ho bisogno di usare il clacson tutto il tempo!”.

Un esempio a parte sono le barzellette sulla DDR, di cui abbiamo già avuto modo di parlare.
Come sempre accade, nei regimi totalitari l’umorismo ha valore eversivo e spesso nuoce al potere più di un attacco frontale, perché ne ridicolizza l’autorità.
Un esempio di storiella legata alla DDR è questa: due guardie di confine della Germania est chiacchierano tra loro. “Che pensi della Repubblica Democratica Tedesca?” chiede uno, “Quello che pensi tu” risponde l’altro, “Allora devo arrestarti” conclude il primo.

Ci sono inoltre molte barzellette sugli impiegati fannulloni, che a quanto pare sono abbastanza universale, anche nella “diligente” Germania.
Ve ne raccontiamo una: tre bambini discutono tra loro su chi abbia il padre più veloce. “Io!” risponde il primo “mio padre è un campione di corse automobilistiche!”, “Ti sbagli” risponde il secondo “mio padre è più veloce, è un pilota di aerei”, “Vi sbagliate tutti e due” dice il terzo “mio padre è un impiegato ed è così veloce a lavorare che quando il turno finisce alle cinque di pomeriggio, lui è a casa già all’una!”.

Infine c’é l’Antiwitz, l’anti-battuta, che i più cattivi tra i critici dell’umorismo tedesco definiscono semplicemente “umorismo tedesco” e che i sostenitori salvano alla voce “umorismo surreale in salsa teutonica”.
Di sicuro a molti non tedeschi fanno un effetto straniante e quasi devastante.
Tre esempi:
1) Due piedi attraversano la strada. A un certo punto un piede dice all’altro: “Ciao”
2) Di notte è più freddo che fuori
3) Due uomini camminano su un ponte. Uno cade in acqua, l’altro si chiama Helmut.

Non ci sono dubbi. L’Antiwitz è forse lo scoglio più alto su cui si infrange la comunicazione tra due mondi e due modi di ridere. Ma l’importante è che si rida.

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