“Emil e i detective” di Erich Kästner: il libro per ragazzi più famoso a Berlino
di Alessandro Campaiola
Prendete un ragazzino di dodici anni di provincia, un bimbo perbene, allegro, vispo, come tutti i suoi coetanei, inseritelo nel contesto di una grande città come Berlino a cavallo tra le due guerre mondiali, da solo in visita alla nonna, e probabilmente l’ultima cosa che vi aspettereste è che diventi protagonista di una grande avventura alla ricerca di un temibile ladro: è questa la trama di “Emil e i detective”, di Erich Kästner
Emil Tischbein è il personaggio centrale del libro per ragazzi più famoso nella capitale tedesca e probabilmente nella Germania intera, con più di due milioni di copie vendute e le cinquantanove lingue attraverso cui la storia è stata tradotta e letta in tutto il mondo.
Il piccolo è orfano di padre, la madre guadagna da vivere lavorando come parrucchiera. Durante l’estate, si dirige a Berlino per trascorrere una settimana dalla nonna, la quale lo aspetta alla stazione di Friedrichstrasse.
In treno, però, sul quale viaggia per la prima volta in compagnia di una donna chiacchierona e un signore bizzarro, personaggi centrali nello sviluppo della narrazione, Emil viene derubato dei soldi che la mamma gli aveva affidato e che le erano costati molta fatica. Il giovanotto non si perde d’animo, come invece ci si aspetterebbe, e assieme a una banda di piccoli detective suoi coetanei, intraprende una serie di indagini e avventure che lo porteranno alla risoluzione dell’enigma.
“Emil e i detective” (“Emil und die Detektive” è il titolo originale) è stato pubblicato, nell’autunno del 1929, dallo scrittore, poeta e sceneggiatore originario di Dresda, Erich Kästner, e si è reso celebre grazie al suo straordinario miscelarsi di umorismo, narrazione e avventura. Il tutto sullo sfondo di una Berlino dipinta magistralmente nei suoi luoghi e nei suoi monumenti principali, in particolar modo tra la stazione di Zoologischer Garten e Nollendorfplatz. L’abilità dello scrittore è stata, certamente, quella di sovvertire le regole del racconto per ragazzi dell’epoca, incentrato su un carattere moralistico, anziché ludico e umoristico.
Kästner è ancora oggi ricordato con affetto dai berlinesi per il suo impegno a favore della letteratura e contro il nazismo. Dopo che nel 1933 le truppe di Hitler presero il controllo della Germania, infatti, lo scrittore fu messo al bando, spesso interrogato e perseguitato dalla Gestapo, e i suoi libri furono bruciati perché non conformi allo spirito tedesco. Gli arresti a cui fu sottoposto, suscitarono ancora più clamore nell’opinione pubblica, proprio considerando il pubblico a cui i suoi scritti erano rivolti.
L’autore, al termine del conflitto, si trasferì in Baviera dove lavorò per il giornale “Neue Zeitung” e pubblicò il periodico per ragazzi Pinguin. Lavorò in radio e scrisse diverse opere sui temi del nazionalsocialismo, della guerra e della difficile condizione della Germania all’indomani del cessate il fuoco.
Convinto pacifista, Kästner si schierò pubblicamente contro la militarizzazione della Germania Ovest contro la DDR, la Germania est.
Vincitore di alcuni tra i più prestigiosi premi per la letteratura per ragazzi, lo scrittore, morto a Monaco nel 1974, è tutt’oggi considerato uno dei principali esponenti del suo genere.
In Italia, il suo capolavoro “Emil e i detective” è arrivato nel 1991, nella collana “Master Junior” di Mondadori con traduzione di Lavina Mazzucchetti.