La cucina berlinese tipica non esiste: ve lo confermeranno gli altri tedeschi!
di Axel Jürs
Le vittime preferite della cosiddetta “cucina berlinese tipica” sono purtroppo gli italiani (oltre ai giapponesi e ai cinesi).
Alla loro domanda di poter degustare un piatto tipico, normalmente nel berlinese che lavora nella gastronomia si risvegliano antichi ricordi e sapori (un pezzo di carne grassissima e quasi immangiabile e di conseguenza mai più provato) o curiosità interculturali (“chissà se anche oggi i clienti sopraviveranno al nostro cibo tipico?”).
La “regina” della cucina berlinese
Già questo dovrebbe allontanare ogni turista che possieda un palato sano e anche un buon senso estetico. Se però la mera vista o il profumo di questi cibi non dovesse bastare, provate a chiedere consiglio ad altri tedeschi, rigorosamente non berlinesi.
Quasi sicuramente, infatti, vi diranno che la cucina berlinese non esiste proprio, anzi, quasi rappresenta una contraddizione in sé.
Vantaggi del non avere una cucina tipica
E forse è anche per questo che i tedeschi del resto della Germania, quando vanno a Berlino, amano portare una buona dose di Proviant (provviste) o approfittano della permanenza in città per provare altre cucine internazionali, magari non disponibili nelle loro città di provenienza. Dall’altra parte l’assenza di una vera cucina locale è un grande vantaggio proprio da questo punto di vista: a Berlino infatti si mangiano spesso e si provano volentieri le delizie delle cucine tipiche di altri Paesi, importate dagli immigrati.
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C’è da dire comunque che i berlinesi non hanno bisogno di sforzarsi troppo quando si tratta di provare cose nuove, a volte anche indipendentemente dal gusto o dalla qualità dei cibi. Basta anche solo una vaga apparenza di commestibilità e i berlinesi si ingozzano con qualunque cosa, magari con l’ausilio di una marea di salsa fredda e non meglio identificata.
… E il currywurst?
Recuperate i turisti tedeschi non berlinesi a cui avete chiesto consiglio prima e ancora una volta sfateranno un mito alimentato senza motivo. La storia del currywurst è complessa e la sua diffusione in Germania offre una carrellata decisamente interessante di varianti locali. Ogni metropoli e regione n
Un sola cosa però è certa: il currywurst non ha origini berlinesi.
Le prime pizzerie italiane in Germania furono ovviamente aperte in città di migrazione come Monaco, Stoccarda (sede della BMW e della Mercedes), nelle città del carbone e acciaio, nel bacino del Ruhr, come Dortmund, Bochumed Essen, oppure in quelle legate alla produzione di macchine come Wolfsburg (VW), Colonia (Ford) o Rüsselsheim (Opel).
Le variazioni che non sempre riescono bene…
Negli anni settanta questo accadde con l’agghiacciante “Pizza Hawai”, una cosa con l’ananas sopra che né gli italiani né gli hawaiiani di quel tempo conoscevano.
E le ricette con la pasta o le variazioni del caffè? Parliamone pure, sempre che non siate impressionabili.
I berlinesi degli anni sessanta, con grande sicurezza, insegnavano infatti agli altri tedeschi non solo come tagliare gli spaghetti, ma anche come fare fare il cappuccino con un bel po’ di panna grassa sopra il caffè tedesco.
Ma non si può dire niente di positivo della “cucina berlinese”? E proprio inesistente? Sì e no.
Berlino, come città di immigrazione, ha sempre metabolizzato e adottare il meglio (e non solo il meglio, purtroppo) di tutte le culture presenti nei suoi confini.
E visto che i berlinesi amano, in cucina, combinazioni incredibili e un misto di ingredienti impensabile in altre città, normalmente lo ordinano mit allet! (con tutto, in gergo). E magari aggiungono anche una buttata in dialetto locale:Döna macht schöna! (il döner fa diventare più belli).
Magari…
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