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“Politischer Aschermittwoch”: il mercoledì politico delle ceneri è un’antica tradizione tedesca

di Axel Jürs

Quando si avvicina il Mercoledì delle ceneri, in Germania finisce il Carnevale o Fasching e comincia la stagione della “passione”.

I cattolici, ma anche per certi aspetti i protestanti, pensano alla Quaresima. Non sono i soli. Quelli che s’interessano di politica, infatti, si preparano materialmente e politicamente al Politischer Aschermittwoch, il cosiddetto “Mercoledì politico delle ceneri”, tradizione democratica molto più vecchia della Repubblica Federale.


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Il Mercoledì politico delle ceneri: di cosa parliamo

Si tratta di riunioni di grandi gruppi di persone che, più o meno, condividono le stesse opinioni politiche e che si incontrano per ascoltare i discorsi dei loro referenti. Già nella Repubblica di Weimar i contadini, gli operai, i conservatori, si incontravano in diverse città bavaresi, per ascoltare proposte su cosa avrebbero dovuto fare e come e per cambiare o mantenere la situazione politica legata allo status quo. Tutto ovviamente cambiò, quando il partito nazionalsocialista cominciò a impossessarsi di simboli culturali come le canzoni popolari o le giornate di commemorazione ufficiale nonché, ovviamente, dei mezzi e media moderni al fine di divulgare la propaganda di regime. E questa tradizione non fece eccezione.

Nella Baviera del dopoguerra, nei primi anni cinquanta, pian piano si cercò, con il permesso delle forze occupanti, di rivitalizzare tradizioni e riutilizzare strumenti democratici quasi dimenticati, tra cui anche quegli incontri politici che erano quasi feste dell’arte della retorica al servizio del discorso democratico.

E, così come nel dopoguerra della prima guerra mondiale, nel 1919, si ricominciò in Baviera, su impulso inizialmente del partito regionale dei contadini e dei piccoli Paesi. In seguito, la versione bavarese della Democrazia Cristiana Tedesca, la CSU, scoprì l’intrinseca forza di quello strumento politico (insieme alle trasmissioni televisive) e non ci volle molto perché anche gli altri partiti facessero lo stesso ragionamento, e non solo in Baviera, ma anche in altri Länder. E dal tempo della caduta del Muro di Berlino la pratica ha subito un ulteriore rilancio.

Gli ingredienti per una buona riuscita dell’evento: birra e dialettica

Per preparare e sistemare un Politischer Aschermittwoch ci vogliono soprattutto una grande palestra o capannone e tanta birra. In realtà può funzionare anche un tendone, perché la situazione esige una certa atmosfera non solo politica, ma anche, in qualche modo, “folkloristica”. Perché l’evento sia perfettamente riuscito sono infatti necessari una fragranza mista di birra e di sudore, parole decisive, confronti aggressivi, il “vigore” dell’altoparlante e applausi scroscianti. Durante un “Mercoledì politico delle ceneri” ogni partecipante, a qualunque orientamento politico appartenga, dimostra la sua volontà di combattere, di far dimenticare le sconfitte subite negli anni precedenti e di dare una direzione ai futuri militanti. Gli avversari servono inoltre come obiettivi e capri espiatori ideali di tutte le frustrazioni politiche legate all’angoscia e alla volontà di lottare per le proprie convinzioni e opinioni.

La “diffidenza” di Verdi e Linke verso questa tradizione

Ci vuole inoltre la scelta di un luogo simbolico, che non verrà cambiato per anni, o ancora meglio, decenni. Oggi ogni partito tedesco ha un suo luogo per una versione bavarese che serve come versione “federale” dell’Aschermittwoch, nonché luoghi legati a varie versioni regionali. E non dovrebbe neanche mancare una versione berlinese nella capitale, preferibilmente in un posto dall’atmosfera bavarese. I Verdi hanno cercato per anni di boicottare o riformare questa tradizione, considerandola “troppo borghese”, e scegliendo ad esempio luoghi di incontro abbastanza strani e “anti-tradizionali”. Infine, si sono rasseganti al successo del Politischer Aschermittwoch e hanno deciso di usare come unico simbolo di protesta la birra ecologica. I militanti di Die Linke, in qualche misura eredi dello spirito post-comunista della PDS, all’inizio hanno certamente avuto anche loro delle difficoltà a fidarsi di una tradizione “ultra-occidentale”, ma, come i Verdi, alla fine si sono resi conto che senza il proprio “Mercoledì politico delle ceneri” non si va da nessuna parte, forse neanche in parlamento.

Negli ultimi due anni, tutte le forze politiche democratiche che hanno amato fin dall’inizio la tradizione del Politischer Aschermittwoch hanno guardato con un certo brivido allo sviluppo della versione più populista promossa da AfD. Sono, d’altro canto, comunque tutti consapevoli che nessun Politischer Aschermittwoch, di nessun partito, sia immune da derive populistiche.

L’atmosfera, comunque, è sempre uguale e sempre diversa, piena di aromi di birra e sudore e legata a dinamiche che travalicano i confini della normale interazione politica e parlamentare. In realtà, le regole normali non valgono granchè, durante il Politischer Aschermittwoch, ma con la Quaresima tutto cambia. In tedesco si dice Am Aschermittwoch ist alles vorbei e cioè: tutto finisce, il Mercoledi delle ceneri!

A Berlino c’è anche una versione satirica del Politische Aschermittwoch, dove però si paga, sia per l’ingresso che per la birra. E ci saranno certamente, e non solo a Berlino, persone che preferirebbero di gran lunga che gli artisti si imponessero non solo in quegli eventi di puro e libero umorismo, ma forse anche in cancelleria…

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