Pilota a 78 anni: Heidi Hetzer è tornata a Berlino dal suo giro del mondo, con “Hudo”
di Axel Jürs
Per cominciare Hudo non è nè uno chauffeur, nè un uomo, ma nei 960 giorni passati dalla partenza fino al ritorno di Heidi Hetzer dal suo giro del mondo, è diventato quasi l’amore dell’avventurosa signora, che ormai conta 78 primavere.
Hudo è infatti il soprannome che Heidi Hetzer ha dato alla sua “Oldtimer” (auto d’epoca) e di sicuro per intraprendere un viaggio come quello portato a termine dalla signora, che comunque è una pilota di rally esperta e famosa, ci vuole decisamente un’auto che valga più di un compagno.
La Hetzer è sempre stata appassionata di motori e di automobili. Parenti, amici e chi ha avuto il piacere di fare la sua conoscenza, hanno sempre saputo che era praticamente impossibile cercare di distogliere “Unsere Heidi” (la nostra Heidi) dalla ferma intenzione di seguire le tracce di *Clärenore Stinnes e dar vita a una versione moderna del suo giro del mondo, che ebbe luogo negli anni 1927-29.
D’altro canto Heidi Hetzer è proprio cresciuta dietro al volante e con la chiave e il cacciavite in mano: figlia unica di un venditore di automobili si è abituata subito all’odore dell’olio di motore e già da ragazza dichiarava di avere “Benzin im Blut” (benzina nella sangue) e una vera passione per le tecniche di guida. Non stupisce quindi il fatto che si appassionasse alle biografie di donne famose al volante, come per l’appunto Clärenore Stinnes.
Dopo aver preso il posto del padre nella ditta di famiglia, che ha poi sviluppato in una grande sezione della Opel, e dopo aver partcipato a numerosi rally e fatto succedere i figli al timone della stessa azienda una volta raggiunta l’età pensionabile, “die Heidi”, come la chiamano con simpatia e ammirazione i berlinesi, ha avuto un’idea folle e geniale al tempo stesso. Ha pensato infatti che forse, a 77 anni, non fosse affatto tardi, ma magari proprio il momento giusto, per portare a termine una volta per tutte il giro del mondo in memoria di Clärenore Stinnes e di cui si poteva e si può ancora leggere tutto sul sito che documenta l’impresa.
Heidi Hetzer non si è fermata davanti a nulla pur di intraprendere quel viaggio: l’ha interrotto solo per un terapia contro il cancro e quando ha perso due dita riparando la macchina da sola (cosa che ha imparato, come Queen Elizabeth, come mestiere).
Ha visto numerosi Paesi in quasi tutti i continenti e trascorso decine di migliaia di chilometri in macchina. Nel frattempo era possibile seguire la sua rotta tramite le funzioni interattive del suo sito, tra cui un “GPS-tracking, dei video e i racconti del blog sugli eventi del viaggio.
Deliziose anche le fotografie che fanno vedere “Heidi e Hudo” in vari luoghi e davanti a monumenti che erano presenti anche nelle foto originali della Stinnes e della sua macchina dell’epoca.
Chi conosce la storia di Heidi Hetzer non è per niente sorpreso dal fatto che il suo arrivo a Berlino sia caduto proprio l’ultimo giorno della ITB, la più grande fiera turistica europea. Anche se la Hetzer è sempre stata una persona modesta, infatti, nello stesso tempo ha sempre cercato e trovato massima pubblicità al fine di promuovere il suo amore per le auto.
Alla porta di Brandeburgo è stata ricevuta dalla sottosegretaria Chebli in rappresentanza del sindaco Michael Müller, che l’ha comunque ufficialmente salutata con molta ammirazione.
A questo punto, visto che Heidi Hetzer è riuscita a portare a termine il suo avventuroso progetto nei tempi e nei costi previsti e che di tecnica sembra saperne più di tanti “esperti”, non sarebbe male provare a convincerla a occuparsi un po’ del BER!
*Clärenore Stinnes, nata nel 1901 e, come la Hetzer, a suo tempo famosa per la sua passione per le macchine, il 24 Maggio del 1927 riuscì a ottenere una “Adler” per il suo progetto di fare il giro del mondo in macchina. Per pagare il viaggio la giovane Stinnes chiese circa 100.000 Reichsmark a grande dite, che oggi chiameremmo sponsor. La sua famiglia, che era contro quel viaggio, non contribuì in nulla. La Stinnes partì il 25 Maggio 1927 da Francoforte sul Meno e arrivò a Berlino il 24 giugno del 1929, dopo aver viaggiato per 23 Paesi.