Crescere a Berlino est: la storia di Michael #7
Michael è un giovane avvocato nato nel 1975 e cresciuto a Friedrichshain, Berlino est. Dopo la caduta del Muro la sua generazione è stata la prima ad avere un diploma unificato (prima i sistemi scolastici erano ovviamente divisi). Ha studiato giurisprudenza alla Humboldt Universität, a Roma e a Città del Capo. Durante il suo praticantato per diventare Volljurist è stato tre mesi presso l’ambasciata tedesca a Pechino, ha quindi lavorato come assistente di ricerca all’universitá di Amburgo ed è stato un funzionario pubblico nel Meclemburgo-Pomerania Anteriore.
Oggi lavora nell’amministrazione della Freie Universität di Berlino ed è tornato a Friedrichshain, dove vive con il suo ragazzo, i due figli che hanno insieme e la madre dei bimbi.
Michael ha visto crollare il Muro di Berlino quando si preparava a entrare nell’adolescenza e ha deciso di fare con noi una lunga chiacchierata su quel periodo. Ci ha parlato di colori, sapori e sensazioni che non ci sono più, di un’altra Berlino e della storia di una Germania divisa, il tutto alternando la consapevolezza dell’etá adulta alle percezioni che aveva da piccolo.
Finisce qui un bellissimo viaggio durato sette capitoli in un passato che non c’è più, ma che ancora resta saldo nella memoria di chiunque l’abbia vissuto. Un viaggio nel cuore della DDR.
Alcune persone parlano di “Ostalgie”. È un sentimento che capisci o lo trovi assurdo?
Non riesco a capire questo sentimento. Io sto molto meglio oggi di quanto sarei stato all’est. Ho avuto la possibilità di studiare qualcosa che mi piaceva e che probabilmente non sarei stato autorizzato a studiare, se le cose fossero rimaste com’erano. Inoltre, diverse volte, ho vissuto all’estero. Finanziariamente, la maggior parte delle persone (anche le meno benestanti) stanno meglio adesso che all’epoca della DDR. Quindi, scusatemi, ma da dove può onestamente nascere l’Ostalgie? Ci sono persone che vorrebbero indietro la Germania di Hitler? Davvero? Io non credo proprio. E questo è il motivo per cui lo trovo assurdo.
Se con il termine Ostalgie le persone intendono invece la nostalgia di cose come il sapore del pane di Berlino est, che arrivava direttamente dal forno e non era impacchettato come al supermercato ma posizionato sugli scaffali delle panetterie (con una sorta di marchio che certificava il giorno in cui era stato sfornato, 1 per lunedì, 2 per martedì, etc….), allora posso anche capire.
Ma immagino che questa non sia l’Ostalgie di cui parlano i veri nostalgici dell’est.
Io sono molto felice del fatto che il Muro sia caduto e che la Germania sia stata unificata.
Oggi hai un compagno e una splendida famiglia arcobaleno. La caduta del Muro ha cambiato le cose per gli omosessuali dell’est? Come vivevano prima?
A questa domanda purtroppo non posso rispondere. Certo, sapevo molto bene nella mia giovinezza di essere gay, ma il mio coming out ufficiale c’è stato solo dopo die Wende, quando avevo sedici anni.
Ho avuto il mio primo ragazzo a diciotto anni, era italiano. Siamo stati insieme quasi tredici anni, per la maggior parte del tempo felici. Non l’avrei mai incontrato se il Muro non fosse caduto, oggi non parlerei italiano e probabilmente non avrei neanche studiato in Italia, cosa che poi ho fatto. Chissà cosa sarebbe stato della mia vita, se non fossero cambiato le cose.
Come teenager dell’est sono sempre stato estremamente spaventato di fronte alla prospettiva di entrare nella Volksarmee, cosa che erano obbligati a fare tutti i ragazzi. E ho sempre immaginato che per me, come un uomo gay, sarebbe stato particolarmente duro. Fortunatamente questo non si è mai verificato. Oggi ho una relazione con un ragazzo proveniente dallo Stato di Isreaele e con un background russo, con cui ho due bambini che abbiamo avuto da una donna meravigliosa che ha condiviso il nostro sogno di famiglia, ma senza voler avere, in questo senso, un partner tradizionale. Se la Germania non fosse stata unificata non avrei mai incontrato il mio compagno, perché le persone provenienti dallo Stato di Israele di sicuro non venivano all’est per incontrare potenziali partner e formare una famiglia. In breve: la mia vita, probabilmente o certamente, si sarebbe sviluppata in una direzione completamente diversa e di sicuro non migliore.
Il Muro è caduto da quasi trent’anni. Pensi che gli ex berlinesi dell’est e dell’ovest continuino ad essere, per degli aspetti, diversi?
Io credo che tra le persone della mia età, o più vecchie, ci siano ancora delle differenze di mentalità. Poco dopo die Wende, circolavano brutte battute che i berlinesi dell’est facevano su quelli dell’ovest e viceversa. Una di queste battute è la seguente: “la volpe è intelligente e fa sempre finta di essere stupida, per quanto riguarda i wessi (i cittadini dell’ovest, ndr), invece, è esattamente il contrario”. Quando sono arrabbiato continuo a pensarlo.
Le persone dell’ovest sono state cresciute in modo completamente diverso e il loro sistema le ha ovviamente influenzate, a volte puntando al mero mantenimento delle apparenze e sottovalutando la sostanza.
Le persone dell’est hanno invece dovuto imparare molte volte a saper vendere le proprie conoscenze e abilità per raggiungere i loro obiettivi, nella vita. Questo può sembrare un cliché, ma io credo che ci sia qualcosa di vero, a riguardo.
Al lavoro ho visto molte volte, negli uffici di persone che venivano dall’est, delle cartoline in bella vista sul muro. Su queste cartoline era scritto in tedesco, ma con caratteri in cirillico: “se sei capace di leggere questo, sei un vecchio ossi e non uno stupido wessi”. Le persone che vedevano queste cartoline normalmente reagivano in due modi: alcuni ridevano sonoramente, e in quel caso si capiva che erano dell’est, perché avevano studiato russo a scuola, gli altri restavano in silenzio senza capire il testo, e allora si capiva che venivano dall’ovest e chi aveva appeso la cartolina si mostrava più cauto.
Dopo die Wende, e passata la prima euforia legata alla caduta del Muro, gli ossi si accorsero che non riuscivano a capire o ad apprezzare i wessi e viceversa. Ma penso che questa differenza e questo senso di reciproca estraneità verrà meno con le nuove generazioni.
Sono abbastanza sicuro che i miei bambini, di uno e tre anni, crescendo non avranno nessun problema a muoversi in un distretto di Berlino ovest, se avranno questa opportunità, e che ameranno andare alla Deutsche Oper all’ovest come alla Komische Oper e alla Staatsoper Unter den Linden, all’est, esperienze che invece io ancora percepisco in modo differente. E sono abbastanza sicuro che non saranno affatto diversi dai loro amici di Berlino ovest o della Germania dell’ovest, anche per quanto riguarda la loro mentalità e i loro sentimenti.
E io sono davvero felice di questo.
Di seguito i link per chi abbia voglia di leggere tutti i capitoli della storia di Michael:
Crescere a Berlino est: la storia di Michael #1
Crescere a Berlino est: la storia di Michael #2
Crescere a Berlino est: la storia di Michael #3
Crescere a Berlino est: la storia di Michael #4
Crescere a Berlino est: la storia di Michael #5
Crescere a Berlino est: la storia di Michael #6
Crescere a Berlino est: la storia di Michael #7