di Federico Quadrelli
La notizia di oggi è l’annuncio da parte dell’attuale Parteichef della SPD, Sigmar Gabriel, di non voler correre per il suo partito come candidato cancelliere alle prossime elezioni, che si terranno, da quanto si apprende, il 24 settembre 2017.
Non solo, Gabriel ha anche annunciato l’intenzione di dimettersi dal ruolo che ricopre ormai da sei anni, cioè quello di Presidente del partito.
Il successore designato sembra essere l’ex Presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz. Un nome importante, di peso, come si suol dire. Schulz è un europeista convinto, che potrebbe sfidare Angela Merkel ed essere un argine all’avanzare dei movimenti della destra populista e xenofoba come AfD.
Perché “potrebbe”? I media danno per automatico il passaggio da Gabriel a Schulz, ma le procedure della SPD non verranno certo saltate. Schulz dovrà ottenere, infatti, l’investitura ufficiale dall’Assemblea Nazionale della SPD (Bundesparteitag), che verrà convocata in via eccezionale e sarà dedicata, molto probabilmente, anche alla elezione del nuovo Parteichef.
Il ruolo di Presidente del partito e di candidato cancelliere non sono previsti obbligatoriamente insieme nello Statuto della SPD, come invece accade, per esempio, nel Partito Democratico, dove il candidato Premier è anche il Segretario di Partito. Lo si è visto negli anni passati, con le candidature di Steinmeier prima e di Steinbruck poi. Gabriel era Parteichef, ma non candidato.
Non ci sono altri nomi sul piatto. Martin Schulz sarà molto probabilmente nominato candidato cancellerie della SPD e con altrettanta probabilità sarà anche eletto nuovo Presidente del partito.
Aveva partecipato, a Berlino, a un incontro organizzato dalla minoranza di sinistra della SPD (sì, anche nei partiti tedeschi ci sono aree di maggioranza e minoranza che si contrappongono) raccogliendo un forte appoggio, malgrado Schulz non sia propriamente espressione di quella minoranza. Anzi, è molto amico di Gabriel e ne ha condiviso in gran parte lo stile e la linea politica. In Europa, infatti, ha partecipato a grandi coalizioni con il PPE e proprio per questo alcuni giornali si sono chiesti: ma Schulz è davvero l’alternativa?
Una considerazione molto semplice che si può fare è che Martin Schulz è un nome di spessore, conosciuto da molti, capace di unire anche anime diverse all’interno del suo partito, competente e con una grande esperienza politica alle spalle. Sicuramente la sua figura può intercettare un consenso più ampio di Sigmar Gabriel, percepito da molti, in Germania, come per niente alternativo alla CDU e alla Merkel. Le sue prese di posizione hanno spesso creato forte malcontento nel partito, specie nella minoranza di sinistra, tanto che all’ultimo Bundesparteitag ha ottenuto il peggior risultato mai avuto da un Presidente della SPD. Il 36% circa dei delegati gli ha infatti votato contro.
Schulz potrebbe essere un candidato capace di rendere la SPD competitiva nei confronti della CDU e di dare un po’ di filo da torcere alla Merkel, data comunque per favorita malgrado gli ultimi turbolenti anni di governo.
Al momento quindi possiamo dire che Schulz sarà quasi certamente il candidato della SPD e anche il prossimo Parteichef.