Gli studenti protestano contro il licenziamento di Andrej Holm, l’insegnante della Humboldt
di Sara Bolognini
Gli universitari tedeschi sono molto attivi politicamente e si sanno fare valere. Questo martedì gli studenti della Humboldt hanno fatto sentire la propria voce in difesa di uno dei loro professori preferiti, Andrej Holm, che occupa una cattedra nell’Istituto delle Scienze Sociali.
La Humboldt sembra avere deciso di licenziare il docente a causa di alcuni scheletri nell’armadio che Holm sembra aver nascosto quando si è candidato per la cattedra. Si è scoperto che Holm ha lavorato per un gruppo di controllo della Stasi durante ultimi mesi del regime della DDR. Al tempo aveva 18 anni. L’uomo non sembra mai essersi espresso chiaramente sulla faccenda, nè avere fornito dettagli sulla propria occupazione.
La sessione del Senato dell’università, tenutasi martedì, è stata interrotta da un gruppo di studenti che, per protesta, hanno intonato slogan a favore del professore. In una lettera aperta hanno inoltre descritto la situazione come il prodotto di una campagna discriminatoria e sottolineato il fatto che, a seguito dell’eventuale licenziamento di Holm, la Humboldt perderebbe uno dei migliori docenti dell’Istituto di Scienze Sociali.
Non è possibile azzardare previsioni su cosa deciderà la Humboldt o prevedere se prenderà o meno in considerazione la volontà espressa degli studenti. La questione è, di certo, spinosa: da una parte c’è la tentazione di rinchiudere gli scheletri nel loro armadio e premiare la qualità di un buon educatore, dall’altra non si può lasciare impunito il coinvolgimento in un’istituzione criminale come la Stasi.