di Alessia Del Vigo
La notizia ha attirato le attenzioni delle scuole, della politica, del web e delle famiglie che provengono da un contesto di migrazione: il Senato ha deciso di proporre l’arabo nelle scuole come materia fissa. Si pensa inoltre alla possibilitá di avanzare, in alcuni istituti, un’offerta bilingue arabo-tedesco. “Ci daremo da fare per realizzare qeusto progetto”, questa la dichiarazione di Beate Stoffers, portavoce dell’amministrazione culturale. Le reazioni sono state molto diverse tra loro. “Finalmente l’arabo viene considerato una lingua di cultura”, sostengono molti sul web. D’altro canto alcuni detrattori sollevano un tema delicato, spostando l’attenzione sulla necessità che gli alunni di origine araba imparino prioritariamente un buon tedesco, scritto e parlato. La CDU ritiene sia un bene appoggiare il plurilinguismo. “Più del 50% dei bambini nati a Berlino hanno origini straniere“, riporta Hildegard Bentele, responsabile alla cultura per la CDU. Bentele rilancia e sostiene l’importanza di una precisa analisi delle richieste e di un impegno concreto al fine di garantire un livello qualitativo elevato. “L’insegnamento andrà affidato a docenti che siano stati formati preferibilmente in Germania“, aggiunge, precisando il fatto che ci sará bisogno di piani di insegnamento efficaci e di standard per le eventuali verifiche. “Se Berlino vuole investire nell’insegnamento delle lingue straniere, deve assumere più insegnanti”, conclude.
Finora l’insegnamento madrelingua nelle scuole elementari è stato prevalentemente veicolato dalle ambasciate e di conseguenza poco controllato. La sindaca di Neukölln Franziska Giffey (SPD) sottolinea l’importanza della qualità e dello scambio tra gli alunni, così come di un controllo delle attività per evitare il rischio che le due lingue di un’offerta bilingue vengano imparate entrambe, ma solo a metà.
Mohamad Beidoun se ne rallegra. Insegna arabo già due ore a settimana presso la scuola elementare “Bolle”, nel quartiere di Moabit. “È un passo molto importante, cosí come è importante che l’arabo sia stato riconosciuto come materia di insegnamento”, spiega. Finora nessuna scuola statale aveva inserito l’arabo tra le possibili opzioni di insegnamento. Beidoun vede in questo cambiamento un potenziale sbocco professionale per persone di origine araba che dispongono di titoli accademici.
Claudia Deutscher è direttrice della scuola Nydal a Kreuzberg, che da anni alfabetizza gli alunni delle elementari in tedesco e in turco. Altre scuole con caratteristiche simili vi hanno rinunciato in partenza. Deutscher ammette che anche all’interno del suo collegio dei docenti continuino ad esserci posizioni contrastanti. Per i bambini è comunque faticoso avere altre ore extra da dedicare a materie nuove e non bisogna dimenticare quanto sia importante che non trascurino il tedesco. “Per i genitori è fondamentale che imparino bene entrambe le lingue ed è per questo che funziona”, conclude la donna.
Anche altre lingue stanno vivendo una sorta di boom: in due scuole di Kreuzberg verranno infatti presentate ulteriori ulteriori iniziative sulla linea delle scuole europee per quanto riguarda il binomio spagnolo-tedesco.