La scortesia dei berlinesi: un luogo comune?

Photo by Emilie Houwat©
scortesia dei berlinesi
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La scortesia dei berlinesi è una delle tante espressioni della “mitologia” che gli expat alimentano nella loro interazione con la capitale tedesca. Nella rubrica che tiene per DW, il giornalista Gero Schliess ha affrontato il tema del presunto cattivo umore degli abitanti di Berlino, che a volte correrebbero il rischio di risultare antipatici o sgradevoli. Gli esempi descritti sono abbastanza tipici, ma al tempo stesso decisamente soggettivi. Schliess parla di un cassiere molto brusco nel ricordare a lui e a una giovane madre di separare i rispettivi acquisti sul nastro trasportatore, alla cassa, nonché decisamente scortese nel non rispondere affatto ai suoi tentativi di sdrammatizzare. Ricorda inoltre il periodo in cui lavorava a Washington e si era forse assuefatto a frequenti manifestazioni di spiccata cordialitá statunitemse e sottolinea come la sua vicina Andrea fosse restia a tornare nella capitale tedesca piú o meno per gli stessi motivi, dopo sei mesi trascorsi a San Francisco.
Consultando i forum per italiani a Berlino, tutto questo sembra trovare un’eco nelle lamentele di moltissime persone infastidite da quella che in gergo viene definita Berliner Schnauze, che potremmo tradurre con “grugno berlinese”. Quanto c’è di vero in tutto questo?

Lo stesso Schliess, nel suo articolo, torna molto presto sui suoi passi, riconoscendo come ci sia, alla base di questa diffusa convinzione, un semplice “problema di comunicazione“. Parlando del suo primo giorno di lavoro a Berlino, il giornalista di DW ricorda infatti come il portiere del palazzo in cui si trovava l’ufficio fosse uscito dalla guardiola per aprirgli la porta dicendo testualmente “mia madre mi ha sempre detto che un sorriso non costa niente”. Con la stessa sinceritá racconta inoltre di essere stato gentilmente informato da un berlinese di passaggio del fatto che la fibbia del suo zaino stesse finendo nei raggi della bicicletta su cui pedalava. Questo atteggiamento, va detto, è piuttosto diffuso. A molte persone, a Berlino, é capitato di essere fermate, persino con un certo eccesso di zelo, perché avevano lasciato aperto lo zaino o la borsa. A molti altri é capitato inoltre di perdere il portafoglio e di recuperarlo, al di lá di ogni previsione, perché il solerte berlinese che l’aveva trovato, nel frattempo si era premurato di telefonare a ogni numero utile reperito all’interno, banca e studio medico inclusi.

Alle critiche degli italiani che si lamentano di non riuscire a superare il “muro” della diffidenza berlinese, altri italiani rispondono ribadendo di non aver mai avuto problemi, di avere moltissimi amici berlinesi e in qualche modo ribaltano le cose accusando chi si lagna di non capire che ogni popolo é diverso dall’altro, senza per questo essere meno gentile.
Effettivamente i berlinesi non sono affatto scortesi, ma sono sicuramente molto diretti e chi sia abituato ai tempi più diluiti della comunicazione mediterranea, condita da un uso frequente dell’ironia e da maggiori espedienti retorici, rischia di fraintenderli spesso. Questo inconveniente si presenta soprattutto con i più anziani, mentre i giovani sono più spesso partecipi del clima internazionale della città e quindi più convenzionalmente “cortesi”, almeno nel modo in cui lo intendiamo noi italiani.