Rapaci tra la Folla: Terminal A
L’incontro con la poesia e quell’idea che ho spesso raccontato attraverso i miei testi ci portano spesso a viaggiare, ci portano a raccontare storie che non hanno mai una destinazione o meglio arrivano a destinazione, parlano di eventi che si susseguono e si allontanano, come le scelte di un percorso complesso che non ha idoli da soddisfare o incarnare. Si vive e basta, ripercorrendo quell’idea.
“Rapaci tra la folla” e il mio ultimo contributo dell’anno 2016, lo immagino proprio in questo modo. Un aereo, distante e in volo, plana lentamentamente in cerca di un suo racconto, in cerca di una sua poesia, in cerca di una metropoli da salvare. Questo mese ho scelto l’aeroporto di Berlino-Schönefeld come pista per ripartire e per ricominciare un nuovo itinerario, frutto di tanti viaggi, quei viaggi della memoria che in un certo senso hanno sempre accompagnato i lettori, i miei lettori, e chi mi ha sempre spinto a credere nella poesia che considero “urbana”.
Mi sono documentato e ho trovato alcune informazioni utili che fanno riferimento a questo aeroporto storico berlinese che ha tante storie e tanti voli destinati al decollo. Nel 1947 venne apero al traffico civile e fino al 1990 fu sia l’aeroporto di Berlino est che il maggiore della Repubblica Democratica Tedesca. Si trova a sud-est di Berlino, lo si riconosce dal prefisso SXF e gestisce quattro Terminal (A, B, C e D). Da alcuni sondaggi nel 2015 si sono registrati 8,5 milioni di passaggeri che hanno usufruito e utilizzato i Terminal. La pista aeroportuale è lunga 3.600 metri. In seguito alla chiusura di Berlino-Schönefeld, la pista continuerà ad essere utilizzata dal BER, il nuovo aeroporto di Berlino-Brandeburgo, ancora e in perenne in costruzione, intitolato all’ex cancelliere Willy Brandt. Per quanto riguarda i servizi offerti ai passeggeri, nell’aeroporto di Schönefeld si trova una vasta gamma di ristoranti e negozi. Sul tetto del Terminal A si gode di una terrazza con vista. L’aeroporto è inoltre ben collegato alla rete dei trasporti, raggiungibile in auto, taxi, autobus e treno. Proprio fuori dal Terminal si trova inoltre una fermata dell’autobus e la stazione ferroviaria della S-Bahn risulta facilmente raggiungibile a piedi.
Ho scelto una poesia che parla di un viaggio, non si capisce dove il protagonista voglia trasferirsi o semplicemente andare, ma fa riferimento alle tante destinazioni che ci accompagnano sempre e che sono i luoghi che non dimenticheremo mai. Ringrazio tutta la redazione de “il Mitte” per la realizzazione di questo progetto e i tanti lettori che hanno contribuito a rendere la mia idea di Berlino, una “metropoli di cristallo”.
Terminal A
I fantasmi di un ritorno, l’immagine di quel giorno osservando
Il panorama di un giorno invernale, un giorno spettrale
Disorientati, si mangiano sempre a colazione
Martedì assonnato, si prepara per partire
Ci sono ancora alcuni minuti da raccontare
Un silenzio da costruire, la strada da ritrovare
Non hai tempo, i minuti sono passati, trascorsi in fretta
Metti tutto in valigia, si lascia lo spazio solo ai difetti di una vita
Suona il telefono, suona e ancora suona… tu non rispondi
Non hai tempo da perdere, hai un volo da prendere
Il viaggio non ha una sola fermata, si nasconde dietro le fermate
Ricomincia in una pista, incalza nelle piste, ricorda le sue piste
Lontani, vissuti, consumati dal freddo della retorica, si avvolge
Resta visibile agli occhi, incrocia il suo Occidente, Terminal A
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Appuntamento con i lettori un mercoledí di ogni mese, per discutere in chiave poetica di quello che accade nella metropoli che non dorme mai. “I corvi” spesso ti guardano con sospetto come gli individui che albergano nei tessuti metropolitani.
Cristian Luca Andrulli è nato a Roma il 12 agosto del 1982. Ha conseguito la laurea in Scienze e Tecnologie della Comunicazione a Roma per poi specializzarsi in Mediazione socio–culturale con una predilezione per la cultura ispanica. La sua prima pubblicazione risale al 2005 con una poesia, “Finestre”, inserita in una raccolta antologica “Habere Artem vol. IX” per la casa editrice Aletti Editore. Nel 2010 ha realizzato per il portale d’informazione vogliosapere (Il Sapere è Per tutti) una rubrica dal titolo “Scorci di vita”. Nel 2012 ha pubblicato, autofinanziandosi, la sua prima silloge, “Rosso deserto” (Gruppo Albatros Il Filo S.r.l., Roma), presentata durante gli Open Mic che si svolgevano presso “Mondo Libro”, libreria italiana a Berlino. Alcuni testi tratti da “Rosso deserto” sono stati pubblicati anche nel portale d’informazione colorivivacimagazine. Roma, Madrid e Berlino sono città da cui prende spunto gran parte della sua attività artistica. *
Quanti volessero contattare Cristian e mandargli dei versi che fanno riferimento a Berlino possono scrivere a cristian_luca@live.com