“Non una di meno”: Berlino contro la violenza sulle donne

non una di meno

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Il 25 novembre, a Berlino, dalle 16.00 alle 18.00, partirà da Turmstraße il corteo di “Non una di meno“, manifestazione contro la violenza di genere concepita in più Paesi per prendere posizione contro gli abusi perpetrati nel mondo ai danni di moltissime donne. I fatti di cronaca portati a sostegno della necessitá di sensibilizzare la collettivitá non sono mai troppo recenti e al tempo stesso non sono mai troppo remoti: da quando l’umanità ha memoria di se stessa la condizione femminile ha infatti spesso implicato, in varia misura e in relazione a diverse dinamiche, un’accentuata esposizione ad aggressioni di ogni tipo. Da feroci delitti a storie di quotidiana sopraffazione psicofisica, è pacifico che le donne subiscano spesso atroci violenze per il fatto stesso di essere tali.

La manifestazione, di cui ognuno riconosce indubbiamente il valore sul piano delle motivazioni e degli intenti, ha tuttavia registrato anche alcune polemiche relative alla scelta del linguaggio usato. In particolare espressioni come “lotta contro la violenza maschile sulle donne” o “manifestazione nazionale delle donne contro la violenza maschile”, hanno prestato il fianco a critiche da parte di chi ritiene che meglio sarebbe stato parlare di “violenza contro le donne” e basta, senza suggerire l’idea che la violenza rilevante sia solo quella esercitata dagli uomini o che tutti gli uomini siano intrinsecamente violenti.
Chi difende questa scelta espressiva ritiene invece che l’emergenza sociale che il movimento denuncia in questa circostanza si leghi a dinamiche strutturalmente sessiste e non possa che riferirsi a una violenza inevitabilmente classificabile come maschile, per definizione e per casistica, senza implicare per questo che tutti gli uomini siano violenti. Parliamo di atroci fatti di cronaca e di una serie di degenerazioni sociali che vanno dalla cultura dello stupro alla violenza seriale e parliamo anche di una mobilitazione partita dal Sudamerica, dove il fenomeno ha assunto una connotazione particolarmente sinistra negli ultimi anni.
Al di lá del dibattito sul linguaggio e sulla ridefinizione costante della dialettica di genere, comunque, la manifestazione è decisamente inclusiva e gli uomini non violenti pronti a scendere in piazza in questa circostanza di sicuro sono tanti e si sono giá mobilitati on line o attraverso i social e la stampa. L’evento sarà quindi una presa di posizione collettiva,  a fianco delle donne e contro gli abissi della misoginia.
La manifestazione di Berlino anticipa la mobilitazione italiana, che avrá luogo il 26 e il 27 novembre.