Tedeschi che amano l’italia: intervista con l’Adriano Celentano Gebäckorchester
L’Adriano Celentano Gebäckorchester è una formazione costituita da tedeschi che interpreta brani della tradizione pop italiana “vintage”. Innamorati di un’immagine dell’Italia a cui i tedeschi sono affezionati da sempre, i simpatici membri di questa line-up ci hanno parlato del loro progetto e della fascinazione che da anni li lega al nostro Paese.
Siete un curiosissimo ensemble, una formazione sostanzialmente tedesca che interpreta grandi successi pop italiani di anni compresi tra il 1950 e il 1980? Come é nata questa idea?
PiPaKruhn: É nata quando eravamo bambini, quando quardavamo i film di Celentano o quando tornavamo dal sud dopo le ferie, e nelle macchine dei nostri genitori ascoltavamo “Gloria” di Umberto Tozzi. Per quanto mi riguarda anche guardando i film con la Muti e Celentano sul Westfernsehen.
Ro: È nata in modo molto giocoso, intuitivo, con il cuore aperto alle novità di stare assieme e condividere la passione, le risate, le birre, le sigarette e le canzoni.
Cosa vi attira del pop italiano e cosa pensate dell’Italia in generale?
PiPaKruhn: C’é un Italia vera e c’é un Italia-Immagine. Per l’orchestra é importante solo questa immagine, forse un’immagine tedesca, un simulacro di un’Italia vecchia, un paradiso d’estate, un’utopia delle ferie e della felicità. Dove tutti vanno in Vespa, hanno una sigaretta tra i denti, sono sempre gentilissimi e anche in costume di bagno sono molto eleganti e ballano sempre senza scarpe.
Ro: La “musica leggera” italiana che suoniamo è bellissima perché rimane leggera anche quando parla di drammi… e in un certo modo può volare e arrivare a tante orecchie. Penso che per esempio canzoni come ‘Svalutation’ o ‘Bimbo sul leone’ siano tutt’oggi attuali, come una fonte che manifesta la leggerezza con passione, intelligenza e critica costruttiva.
Quando avete iniziato a esibirvi, a Berlino, che reazioni avete suscitato?
PiPaKruhn: Il ricordo é troppo imbarazzante.
Ro: il pubblico ci ha preso in simpatia! Dai migliori amici ai nuovi fan che ancora devono vederci dal vivo, le reazioni che suscitiamo sono soprattutto di affetto. E poi ballano in molti.
Siete stati l’house band dell’underground club Antje Øklesund. Che tipo di atmosfera respiravate?
PiPaKruhn: Alcuni di noi sono dell’Antje, era la nostra casa, un club dove suonavamo e facevamo anche le prove. Adesso tutto questo è finito, è una cosa molto triste… ma non guardiamo indietro.
Ro: L’atmosfera ai nostri concerti era unica e uguale, fatta di contraddizioni e tradizioni, imperfezioni e coriandoli, bolle di sapone e felicità di essere assieme e scherzare, ma con la seria motivazione di fare tutto per bene per rendere la serata piacevole e indimenticabile.
Come descrivereste il vostro pubblico?
PiPaKruhn: Gente che vuole divertirsi senza di avere paura di coprirsi di ridicolo. Perché tutto è ridicolo in ogni caso. Tutto é così triste e brutto. Ed anche la scena musicale di Berlino era così ed è una cosa che non ho mai capito: perché raddoppiare tutta la tristezza e bruttezza di Berlino, del mondo e della gente in generale anche nella musica, perché? Ma il nostro pubblico non è così, è meraviglioso, felice, bellissimo e, come noi, da burla, con tutta la serietá di cui la burla ha bisogno. In nome della felicità.
Ro: Grazie di esistere, pubblico di acgo!
Quali sono i vostri prossimi appuntamenti e quali i vostri prossimi progetti?
PiPaKruhn: Stare insieme. Trovare un nuovo posto in cui provare. Trovare belle e nuove idee per gli show.
Ro: Per chi si vuole dare appuntamento per venire ad ascoltarci a Berlino, suoniamo sabato 22 ottobre al Ballhaus Berlin (Chausseestraße 102 Berlin, Germany). Ci saranno poi altri concerti con l’anno nuovo. Personalmente sogno un bus night-liner, o meglio una carovana di night-liner, per potere andare in giro a suonare un po’ dove ci piace e portare con noi famiglie e amici come in una festa felliniana senza tempo…