di Letizia Chetta
“Süße Maus”, in tedesco, lo usano solitamente i grandi per chiamare i bambini, qualcuno che ispira tenerezza e senso di protezione, un “topolino”, appunto.
La situazione tuttavia cambia radicalmente se questa espressione viene detta in un altro contesto, come quello che Jenna Behrends, giovane politica e esponente CDU nel comune della Mitte, ha denunciato venerdì 23 settembre in una lettera aperta e pubblicata online da EDITION F.
A dispetto del suo aspetto fisico (la ragazza appare longilinea e fragile, quasi timida), Behrends ha dato una grande prova di coraggio nel voler fare chiarezza, pubblicamente, sulle offese e sulle frasi sessiste che sistematicamente si ripetono all’interno del suo partito. Secondo la testimonianza della donna il capo della CDU Frank Henkel l’avrebbe chiamata “Süße Maus“. Sempre parlando di lei e rivolgendosi al collega Svenn Rissman, Henkel avrebbe inoltre domandato: “Te la scoperesti?”. A queste accuse, però, Henkel non ha ancora reagito.
Behrends appare stanca, esausta, a cause delle diverse interviste che ha reso negli ultimi tempi. Ha solo ventisei anni, eppure ha forza da vendere, un lungo cammino davanti ed è già madre di una bambina di tre anni. Insomma, parliamo di una donna che combatte ogni giorno per essere riconosciuta come tale, con i suoi meriti e le sue responsabilità. Alla stampa Behrends ha dichiarato di non essere interessata alla carriera politica, se le cose devono prendere questa piega e se ad ogni evento politico deve sentirsi costretta a legarsi i capelli per non provare disagio, in quanto donna di gradevole aspetto. Nel quadro generale di queste dinamiche, non è infrequente che ci si possa sentire semplicemente ridotte e limitate al proprio genere sessuale, come se i passi compiuti e gli sforzi di tutta una vita non valessero nulla.
Molte voci provenienti dai partiti CDU, SPD, FPD e Verdi l’hanno sostenuta, così come numerose telefonate di persone intervenute sulla vicenda e che hanno testimoniato un interesse e uno scalpore che la stessa giovane esponente della CDU non pensava avrebbe potuto destare. Dopotutto, il tema “sessismo” aveva già riscosso grande attenzione qualche anno fa, con il caso della giornalista Laura Himmelreich e alcuni atteggiamenti inappropriati attribuiti al politico dell’FPD Reiner Brüderle.
Jenna Behrends appare aperta e sincera, mentre parla e spiega la situazione.
Eppure, nonostante il supporto offerto da diverse donne della scena politica cittadina, come la Kulturstaatsministerin Monika Grütters o la Arbeitssenatorin Dilek Kolat, altre sembrano prendere le distanze dal suo accorato appello. È il caso di Sandra Cegla, presidente della Frauen Union nel distretto Mitte, che ha espresso diversi dubbi sulla credibilità di Behrends. “È una donna ambiziosa e manipolatrice, spesso capace di mentire”, ha sostenuto Cegla.