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“Il Mitte” e il mondo musulmano: le commemorazioni dell’Ashura in Iraq

Dopo aver camminato per vari chilometri, l'arrivo alla città del martirio amplifica l'emozione dei pellegrini che mentre camminano, piangono e pregano. In questa foto, un gruppo di donne piange e prega nell'attesa di sottoporsi alle perquisizioni per poi entrare in città. Milioni di uomini e donne camminano verso il Santuario dell'Imam Hossein a Karbala, per arrivare come Hazrat-e Zeynab, dopo 40 (arbaeen in arabo) giorni dal martirio.
Dopo aver camminato per vari chilometri, un gruppo di donne piange e prega nell’attesa di visitare il Santuario dell’Imam Hossein a Karbala.

di Lucia Conti

Torniamo a parlare del mondo musulmano con nuove foto di Claudia Borgia, fotografa romana con un interesse particolare per la storia contemporanea e per il foto-giornalismo. Il Mitte” ha giá pubblicato una suggestiva galleria di foto che riguardano le commemorazioni dell’Ashura in Iran.
Oggi vi proponiamo, invece, alcune foto della stessa tradizione, ma spostandoci in Iraq.
Ricordiamo che questo evento particolare ricorda il martirio dell’Imam Hossein, nipote del profeta Maometto, e di 72 compagni, uccisi dal califfo omayyade Yazid intorno al 680 d.c.. Ogni anno milioni di shiiti rinnovano il loro lutto recandosi in pellegrinaggio a Karbala, presso la tomba del profeta, o commemorando  la strage con riti che si tramandano da secoli, in pubblico e in privato.

Una pelelgrina dell'Imam Hossein si riposa in un albergo di Najaf, prima di riprendere il cammino verso la tomba dell'Imam Hossein, a Karbala.
Una pellegrina si riposa in un albergo di Najaf, prima di riprendere il cammino verso la tomba dell’Imam Hossein, a Karbala.
I musulmani sciiti pregano cinque volte al giorno. In questa foto, nella stanza di un albergo che ospita i pellegrini, un gruppo di donne, rigorosamente divise dagli uomini, recita la terza preghiera. Milioni di uomini e donne camminano verso il Santuario dell'Imam Hossein a Karbala, per arrivare come Hazrat-e Zeynab, dopo 40 (arbaeen in arabo) giorni dal martirio.
I musulmani sciiti pregano cinque volte al giorno. In questa foto, nella stanza di un albergo che ospita i pellegrini, un gruppo di donne, rigorosamente divise dagli uomini, recita la terza preghiera.

“Il Mitte” si sta occupando da qualche tempo di femminismo islamico e di temi legati all’integrazione in Europa delle comunitá di fede musulmana, soprattutto considerando le tensioni che negli ultimi anni stanno rendendo indispensabile un corretto bilanciamento di libertá religiosa e diritti civili. In quest’ottica, che altrove abbiamo affrontato con occhio politico o giuridico, offriamo oggi un contributo culturale, che ci racconta qualcosa in più di una tradizione che molti occidentali non conoscono.
Claudia Borgia, si è laureata in scienze politiche con una tesi sul diritto di asiloo. Predilige le storie di donne e ha iniziato a interessarsi di femminismo islamico frequentando un ciclo di seminari alla Casa Internazionale delle donne, a Roma, dal titolo “il protagonismo delle donne in terra d’Islam”. Ha quindi curato un progetto fotografico sulla devozione della donna musulmana sciita all’Imam Hossein, di cui vi presentiamo alcuni estratti.

Radia è una donna irachena. Riparata in una tenda di plastica fucsia, prepara il pane per i pellegrini dell'Imam Hossein. Si dice che i fedeli che, per vari motivi, non possono affrontare il pellegrinaggio, dimostrano la loro devozione al martire mettendosi a disposizione dei pellegrini, per aiutarli ad arrivare a Karbala. Radia distribuisce gratuitamente il tipico pane iracheno, khubz rouqaq, cotto sulle pareti del pentolone alla sua destra.
Radia è una donna irachena. Riparata in una tenda di plastica fucsia, prepara il pane per i pellegrini dell’Imam Hossein. I fedeli che, per vari motivi, non possono affrontare il pellegrinaggio, dimostrano la loro devozione al martire mettendosi a disposizione di chi si mette in viaggio. Radia distribuisce gratuitamente il tipico pane iracheno, khubz rouqaq, cotto sulle pareti del pentolone alla sua destra.
Una donna irachena, di nome Aklas, assiste i pellegrini ospitandoli e dando loro delle coperte. Si dice che i fedeli che, per vari motivi, non possono affrontare il pellegrinaggio, dimostrano la loro devozione al martire mettendosi a disposizione dei pellegrini, per aiutarli ad arrivare a Karbala.
Una donna irachena, di nome Aklas, assiste i pellegrini ospitandoli e dando loro delle coperte. 

A partire da domani troverete anche sul nostro facebook la galleria completa delle foto di Claudia Borgia.
Trovate invece qui di seguito, alcuni articoli de “Il Mitte” legati al mondo arabo o a temi connessi:

Femminismo islamico: è ora di parlarne

La rivoluzione è donna: Nora Amin e il ricordo di piazza Tahrir

Aladino spiega il Ramadan: l’umorismo dei Datteltäter contro l’islamofobia

Lungo il pellegrinaggio che porta a Kerbala, si attraversa il cimitero islamico di Najaf. Milioni di uomini e donne camminano verso il Santuario dell'Imam Hossein a Karbala, per arrivare come Hazrat-e Zeynab, dopo 40 (arbaeen in arabo) giorni dal martirio.
Lungo il pellegrinaggio che porta a Kerbala, si attraversa il cimitero islamico di Najaf. Milioni di uomini e donne camminano ogni anno verso il Santuario dell’Imam Hossein.
Milioni di uomini e donne camminano verso il Santuario dell'Imam Hossein a Karbala, per arrivare come Hazrat-e Zeynab, dopo 40 (arbaeen in arabo) giorni dal martirio.
Milioni di uomini e donne camminano verso il Santuario dell’Imam Hossein a Karbala.

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