Frammenti del Muro di Berlino in vendita: ma sono davvero tutti autentici?

frammenti del muro
di Sara Bolognini

I frammenti del Muro di Berlino sono uno dei souvenir più venduti nei negozi della città, si trovano precisamente al secondo posto della lista, dopo le calamite per il frigorifero. I rivenditori affermano che la domanda è sempre rimasta costante negli anni, i turisti vogliono un pezzo di storia da portare a casa con sé. Il picco di acquisti si ha ovviamente durante l’anniversario della caduta del Muro, il 9 novembre.
Il prezzo, nei negozi di souvenir, va dai 7 ai 24 euro, ma su internet si possono anche ordinare pezzi enormi di cemento, che costano dai 7000 ai 12000 Euro. Chi si può permettere questo folle acquisto sono, di solito, istituzioni o grandi corporazioni.

Quello che viene naturale chiedersi è: si tratta di pezzi originali? La Fondazione Federale per il Riesame della Dittatura Socialista ha fornito i dati: i segmenti del Muro venduti sono stati più di 360, e corrispondono alla lunghezza di un chilometro. Ciò significa che sono ancora disponibili 154 chilometri. Alcune parti del Muro, tuttavia, sono state riutilizzate come materiale edilizio o gettate via.
Ben 241 segmenti del Muro sono stati posizionati in 146 location in tutto il mondo, di cui 57 negli Stati Uniti. Il loro destino è stato vario: in diverse occasioni  sono stati usati come una tela da artisti che li hanno dipinti e poi venduti ai collezionisti, oppure, in altri casi, regalati simbolicamente, come nel caso del pezzo che si trova nei giardini della sede centrale dell’ONU a New York.


Photo by manhhai
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Per quanto riguarda le piccole parti vendute nei negozi di souvenir, la questione legata alla loro autenticità è controversa. I pezzi colorati, in particolare, sollevano dubbi più dei loro corrispettivi grigi. Come sostiene l’esperto del Muro Ronny Heidenreich, “La vendita di parti del muro è diventata al giorno d’oggi una questione di fiducia“, anche se questo non ferma l’entusiasmo degli acquirenti, soprattutto negli Stati Uniti. Gerhard Sälter, che lavora per il Memoriale del Muro, rilancia dichiarando: “Sospetto che molti frammenti comprati dai turisti siano stati dipinti successivamente”. Due fonti accreditate che esprimono lo stesso dubbio, di sicuro non possono non suscitare una rilfessione sul tema. Insomma, prima di investire il vostro denaro in un ricordo da portare alla nonna per il pranzo di famiglia, pensateci due volte.