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Gli Open Studios aprono le porte della Funkhaus per un evento che coinvolge più di trenta artisti

Funkhaus Open Studios 2016

Il 16 e il 17 luglio gli Open Studios organizzeranno un evento particolarissimo alla Funkhaus. Verrà infatti presentata una vastissima gamma di performance di ogni tipo e a più livelli e il tutto concluderà il Kunst am Spreeknie Festival, festival artistico che ogni estate si tiene a Schöneweide. Saranno circa 35 gli artisti, tra visual artist, pittori e musicisti, che si potranno vedere all’opera e che permetteranno agli intervenuti di godere dello spettacolo affascinante delle loro installazioni, mostre e concerti. Per l’occasione i curiosi potranno anche visitare l’edificio, che rappresenta una parte non trascurabile della storia della cittá, soprattutto quella legata alla Berlino “divisa”. Ospiti speciali saranno due ex impiegati della Funkhaus “storica”, quella cioé che era ancora sede della radio di Stato prima che cadesse il Muro. Per l’occasione verrà allestito un piccolo ufficio con tanto di macchina da scrivere, registratore, e proiettore, per raccontare storie e ricordi e permettere agli intervenuti di ritrovarsi, come in un bizzarro viaggio nel tempo, nell’era complessa e controversa della DDR.

Potete trovare qui il programma completo.

Giunto ormai alla sua quinta edizione, l’evento si svilupperà sul terzo e quarto piano del Block A della Funkhaus, unici due che attualmente ospitano gli atelier. Fino a un anno fa gli atelier erano maggiormente distribuiti sui cinque piani del palazzo e sugli otto della “torre”, ma una nuova gestione ha avviato un processo di restauro e massiccio rimodellamento di gran parte degli spazi, trascurando, per ora, solo i due piani summenzionati. Ovviamente non è possibile prevedere cosa succederà in futuro, anche considerando la profonda trasformazione che la struttura sta subendo. Anche dopo la caduta del Muro, la Funkhaus ha mantenuto la sua importanza per la presenza di sale di registrazione e per orchestra conosciute in tutto il mondo per la qualità delle registrazioni che permettevano. Nel frattempo l’edificio in cui si trovavano gli uffici amministrativi (il Block A, appunto) è diventato sede di studi d’artista e ha attirato creativi da tutto il mondo. Gli Open Studios sono in questo senso una delle realtá più interessanti che abbiano preso vita in questo spazio, che tanta storia ha già attraversato. La loro caratteristica é infatti proprio quella di aprire le porte ai visitatori, che hanno così la possibilità di entrare nel luogo di lavoro degli artisti e assistere alla “magia” del processo creativo. Hanno inoltre modo di condividere un’atmosfera dal fascino innegabile entrando in contatto e conoscendo pittori, scultori, fotografi, designer, musicisti e scrittori. Parliamo insomma di una comunità varia e interessante, che esprime diversi gradi di professionalità e una passione per l’arte confermata dai numerosi eventi organizzati.

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