Oggi inauguriamo la nostra rubrica politica. In vista delle elezioni di settembre abbiamo deciso di informare i nostri lettori sui candidati, sulle modalità di voto e sulle dinamiche che li riguarderanno da vicino e rispetto alle quali potranno svolgere un ruolo attivo e consapevole.
Responsabile della rubrica è Federico Quadrelli.
Non tutti sanno che quest’anno anche nel Land Berlin si vota. La capitale della Repubblica Federale di Germania dovrà affrontare in un solo giorno, il 18 settembre 2016, dalle 8.00 alle 18.00, due livelli differenti di elezioni: da un lato quelle per l’Abgeordnetenhaus, che rappresenta il Parlamento della città di Berlino, e dall’altro quelle dei Bezirksverordnetenversammlungen, cioè il livello “comunale”.
Berlino è una città Stato e questo le conferisce uno status molto particolare. A differenza degli altri Länder, infatti, non ci sono le Gemeinde bensì i Bezirke, che rappresentano, con limitazioni e aspetti molto particolari, i “comuni” della città.
Per quanto riguarda le elezioni ci sono quindi due percorsi differenti e differenti liste di candidati: da una parte le liste di coloro che potranno essere scelti per un posto da deputato del Land e dall’altra le liste di coloro che aspirano al ruolo di consigliere locale.
Al momento si conoscono gli Spitzenkandidaten dei vari partiti che concorrono alla sfida elettorale per il governo della città: Michael Müller della SPD, attuale Sindaco della città di Berlino, subentrato a Klaus Wowereit dopo le dimissioni del 2014; Ramona Pop dei Verdi; Frank Henkel per la CDU; Sebastian Czaja per FPD; Klaus Lederer per Die Linke; Georg Pazderski per AfD e Bruno Kramm per Die Piraten. I partiti hanno tempo fino al 12 luglio 2016 per presentare le liste elettorali complete, anche dei livelli locali.
Secondo i sondaggi FORSA del 29.04.2016, la SPD è data al 27%, in vantaggio sulla CDU, data invece tra il 18 e il 23%. A seguire i Verdi con il 20% e Die Linke con il 14%. Afd è data tra il 7% e il 13%. A rischio la FPD, data al 5% esattamente sullo sbarramento per accedere al Parlamento di Berlino. Complice, forse, il nome del candidato Czaja, passato alle cronache per la disastrosa gestione della questione rifugiati, con il problema al LaGeSo di Alt-Moabit.
Nessun partito, comunque, raggiunge la maggioranza assoluta
e lo scenario più plausibile sarà, di nuovo, quello di una coalizione tra varie forze. Quella attuale SPD-CDU è data come plausibile. Ma una coalizione più coraggiosa e innovativa tra SPD, Verdi e Die Linke non sembra più essere un tabù. Una colazione SPD-Linke, invece, è al momento data per altamente improbabile, così come quella tra CDU e AfD, partito xenofobo e di destra in forte crescita rispetto a sei mesi fa.
Berlino affronterà una sfida molto importante, non solo dal punto di vista locale. Dopotutto si parla della capitale e una eventuale sconfitta dei due partiti attualmente al governo, SPD e CDU, segnerebbe un momento di frattura. Secondo altri sondaggi, infatti, per SPD e CDU si prospetterebbe la più eclatante sconfitta della loro storia, nella capitale: rispettivamente al 23% e al 18%.