I onLy cOme ouT at niGht: metrosexual, pansexual, asexual

NUMB tee

Celebro ogni giorno un insensato sacrificio, io ne sono la vittima ed il carnefice. Annacquo qualunque emozione e non mi fido più dei miei sentimenti, l’alterazione è totale e costante. Io so di poter fare di peggio, e il fuoco divampa già.

Lunedì mattina mi sono svegliato tremando. Questa volta ho davvero esagerato, negli ultimi tre giorni ho a malapena ingerito ciò che avrei dovuto normalmente mangiare in un pasto singolo. Mi sono svegliato con i conati di vomito, quando ho così tanta fame lo stomaco si contorce in modo atroce e poi, quando mangio, devo provare a non ingozzarmi, altrimenti il boccone non va giù e mi sento pieno immediatamente.
È stato un weekend lunghissimo. Il gin ha sostituito il sangue nelle vene. Venerdì ho messo musica al “Neu! Bar”. Per quella serata ho preparato una nuova maglietta, “NUMB”. È così che mi sento, qualunque cosa in me è intorpidita. Amo tutti e non amo nessuno. Voglio tutto e non voglio niente.

Sabato devo aver fatto qualcosa di giorno, non ricordo cosa. Di sera sono stato alla festa di compleanno di un amico dj. A parte il suo set erano previste delle performance. Lui è anche musicista ed ha avuto degli ospiti sul palco. Un’amica comune ha tenuto lì il primo concerto del suo nuovo duo electro punk rock. Qualche settimana fa, a cena, mi aveva chiesto di salire sul palco. Poco prima che il concerto avesse inizio, la ragazza del dj mi ha dato una maschera. Io mi trovavo in bagno e avevo già avuto dei problemi. Non appena sono entrato nel locale, un tipo mi è venuto addosso col dito medio in bella mostra. Non ho nemmeno fatto in tempo a capire cosa stesse succedendo, che un’amica si trovava già accanto a me con un membro della sicurezza. Il tipo col dito eretto ha dovuto lasciare il locale.

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Quella notte ho ritrovato alcuni amici, ne ho immaginati altri, ne ho dimenticati alcuni. Una nuova amica mi ha messo la maschera addosso e insieme siamo corsi sul palco. Il mio ruolo era di “fucked-up dancer”, non saprei come altro descriverlo. Indossavo pochissima roba, dei leggings di latex, una maglia che non copriva granché e portavo con me un frustino bdsm. Un biondino a cui ho lasciato il numero di telefono mi ha successivamente detto di “non aver mai visto nessuno ballare in quel modo prima d’allora”. Non sono sicuro fosse un complimento.
Ogni tanto qualcuno mi baciava, qualcuno mi toccava i capelli, mi sorridevano un po’ tutti (gli amici). Ricordo una scena per me molto divertente. Stavo parlando con un gruppetto di persone quando ho visto avvicinarsi dal bar una ragazza con lunghi capelli neri, aveva una mano alzata come se stesse per dirmi o chiedermi qualcosa. Io stavo accarezzando la schiena di Jason, non appena lei se ne è accorta, è tornata lentamente indietro. Oh girl! Jason lo rivedo domenica per un servizio fotografico, avrò un make-up artist a cui darò da lavorare sulle occhiaie, io devo solo svegliarmi molto presto.
Non so quando tutti sono andati via, io sono sempre stato lì ma non me ne sono accorto. Al mattino non c’era più nessuno, solo i dipendenti, ed io abbandonato al bancone del bar a chiedere un ultimo gin. Non ricordo nemmeno di averlo bevuto, quel gin, un attimo dopo venivo pressato contro il bacone da un bacio decisamente focoso. Per un breve attimo non mi sono sentito più intorpidito.

“Restless” potrebbe essere un’opzione per un tatuaggio, se volessi farne uno. Domenica mi sono svegliato nel primo pomeriggio, esausto, e ho preso un appuntamento per le 20.00, vicino Ostkreuz. Sono arrivato con un’ora di ritardo, tutti sembrano incazzarsi un po’ quando ritardo, ma vi do tempo, bimbi, avrete pur qualcosa da fare! Mi sono presentato con una bottiglia di vino, che è poi diventata una seconda bottiglia di vino, che è poi diventata le due di notte… i miei vizi vanno rispettati come componenti inseparabili dalla mia personalità, così come le stronzate che dico. Io amo vivere nelle capitali perché posso perdermi e confondermi, anche se mai abbastanza. Spero di riuscire un giorno a stare zitto e a godere di tutto il silenzio del mondo.

1978551_10152332656702884_8991540083716097930_oEin Arschloch è un verme metropolitano che vive soprattutto di notte.
Ama l’anatomia, l’arte e, paradossalmente, la campagna.
Odia i tovaglioli di carta, la plastica e svegliarsi al mattino.
Nightwalker, musicista, post-modern dj, D.I.Y. creative.
Ich bin kein Künstler, ich bin ein Arschloch.

 

 

Photo by Juska Wendland©