OBI, una cartolina da Wedding

obi berlin photo
Photo by Nate Hofer

OBI, si chiama. Ma non è una personaggio di Star Wars piuttosto sono 900 metri quadrati di spazio dedicati alla ferramenta e al fai da te.
I tedeschi ce l’hanno nel sangue.
Con due assi ti tirano su una casa, un club, un mercato e per loro è quasi impossibile aver bisogno di compare solo una vite o una manciata di chiodi.
Sarà l’imprinting di quella memoria antica – la guerra, le sue macerie – che li rende così disponibili e pronti nell’arte del costruire e del riparare. Come se avessero consacrato la vita a un compito eterno e infinito: erigere mura, dietro le quali lasciare che la sera scompaia alla vista.
E così scalpellano, martellano, avvitano, scavano, riempiono, verniciano, elettrizzano, lucidano, livellano; usano il trapano e la carta vetrata, le forbici e le cesoie, e i tubi di gomma, le colle, i pennelli, il bitume.
Il cervello è nelle mani.
Quando ero piccola sognavo una casetta di legno nel giardino di casa.
Ricordo che una bambina che conoscevo l’aveva, una sorta di rarità, e a me sembrava la cosa più bella che si potesse possedere e desiderare.
Anche il figlio del mio vicino a Berlino ne ha una tutta sua. Il padre l’ha costruita nel cortile qua sotto, in un paio di giorni… basta andare da OBI.
Mio padre, invece, mi comprò una casetta che si montava come una tenda.
Era carina ma non odorava di legno e non si poteva lasciar fuori alle intemperie. In quei cinque metri quadri, ho trascorso tuttavia la parte più bella dell’infanzia. Quando le stelle sembravano ancora monetine nel cielo. Da qualche parte, laggiù.

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Featured image by Nate Hofer

*Questo post è stato pubblicato originariamente su Povera Ma Sexy – Postkarten aus Berlin, un progetto di Nora Cavaccini. Segui il progetto su Facebook.

Povera Ma Sexy – Postkarten aus Berlin è un “viaggio” fisico e letterario a Berlino. Un percorso che nasce dall’esperienza personale di chi scrive ma che, al tempo stesso, può rappresentare una via alternativa per scoprire la città. Per tutti coloro che, in un modo o nell’altro, ne subiscono il fascino. Berlinesi e non.

Ogni post è costituito da un breve un racconto. A ogni racconto è associata una mappa. Qui, cliccando sugli indicatori, comparirà una descrizione. Si tratta di informazioni “turistiche” che non mirano ad essere esaustive ma a collocare meglio il racconto nei luoghi che lo hanno ispirato.


Zugspitze montagna

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