Francoforte: città del futuro secondo gli investitori, troppo attenta ai profitti per i cittadini
Francoforte – Un nuovo titolo va aggiunto all’affollato palmares di cui Francoforte può fare vanto. Si tratta del premio come “European city of the future” – Città europea del futuro. E’ stato assegnato dalla rivista fDi Magazine nella cornice della fiera del mercato immobiliare di Cannes, una delle più importanti a livello europeo, dove la città e il Land Assia partecipano da diversi anni.
Il nome del premio non comunica molto, ma non fa altro che registrare una situazione acclarata. Si tratta infatti di una classifica delle città europee in base a diversi parametri economici. Nel caso specifico, Francoforte ha fatto meglio delle altre 290 città presenti nella classifica che riguarda gli investimenti. Il vincitore quindi si qualifica come “città col maggior potenziale per l’investimento di capitali”.
La classifica a cui Francoforte faceva riferimento è quella delle “large cities“, cioè le città con un centro sopra i 500 mila abitanti e un’area metropolitana superiore al milione.
Come si diceva, si tratta di una situazione acclarata e l’Oberbürgermeister Peter Feldmann, in una dichiarazione, non può far altro che rallegrarsene. Il sindaco parla di un vero e proprio boom che sta portando la città a crescere come mai prima.
Tutto questo succede durante la campagna elettorale per le elezioni comunali del 6 marzo che ovviamente favorisce dibattiti e critiche, così come elogi e vanti, in ogni campo.
Nonostante la situazione a quanto pare rosea per gli investitori, il boom non manca certo di portare con sè problemi. Proprio l’altro giorno una manifestazione organizzata da Eine Stadt für Alle – sigla che riunisce diverse iniziative di cittadini sul territorio – ha sfilato in corteo per la città per protestare contro la pianificazione urbana di Francoforte, che sarebbe troppo orientata ai profitti da parte degli investitori.
Critica non certo ingiustificata dato che il caro-affitti che colpisce la città ormai da qualche anno è una piaga prodotta in seguito al boom di investimenti immobiliari insieme ad una gestione non ottimale da parte delle autorità.
[ale.gra]
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