Spazi espositivi a Berlino: l’arte diventa indipendente e no profit
di Daria Tombolelli
Numerosissimi sono i musei, le gallerie d’arte e, più in generale, gli spazi e gli eventi che Berlino ha da offrire alla sua popolazione affamata di novità e ai suoi turisti e visitatori. Ma nella città che si distingue per le iniziative a portata di tutti, per la ricerca continua di ciò che è considerabile alternativo (un concetto con una definizione dai confini decisamente sfumati, ma questa è un’altra storia in cui non ci addentreremo nello spazio di questo articolo) e per tutto ciò che è innovazione, qual è la forma possibile che si può far assumere all’arte e quali gli spazi su cui modellarla? E non solo. Partendo dal presupposto, imprescindibile, che anche il settore dell’arte sia a tutti gli effetti una forma di commercio, non è forse giusto che ai “consumatori” sia garantita la trasparenza su fondi e profitti dell’industria artistica e culturale? A maggior ragione questo risulterà importante per un pubblico esigente e attento come quello berlinese. Dove volgere lo sguardo, dunque, e come orientarsi nella vastissima proposta artistica a disposizione?
A questo scopo ci è sembrata interessante la lista di spazi ed organizzazioni no profit, impegnate nella promozione e nella ricerca artistica, fornita in questo articolo del magazine online ARTslant. Segnatevi dunque i sette nomi elencati, in modo da poterne tenere d’occhio eventi, mostre e proposte di vario genere.
KW Institute for Contemporary Art
L’edificio in cui si trova il KW, fondato nei primi degli anni ’90 recuperando ciò che era rimasto della fabbrica di margarina che vi aveva sede, è situato nel centro della città ed ospita, oltre alle sale espositive, anche sale ricevimenti, uffici, appartamenti e studi per gli artisti ed un café.
L’istituto non ospita una mostra permanente ma è caratterizzato da un programma molto flessibile e ricco, con mostre, proiezioni di film e presentazioni, tutte naturalmente legate al mondo dell’arte contemporanea nazionale e internazionale.
Auguststraße 69
D-10117 Berlin
Autocenter
Al suo quattordicesimo anno di età, questo spazio espositivo ha già ingrandito una volta i suoi confini fisici, trasferendo la sua sede dall’edificio che era stato un concessionario automobilistico nel quartiere di Friedrichshain ad una ex-biblioteca di Mitte, a Marzo del 2013. I suoi fondatori, Joep van Liefland e Maik Schierloh, sin dall’inizio hanno orientato la programmazione verso la sperimentazione artistica concentrandosi maggiormente sulla vasta produzione (pittura, scultura, fotografia, video) berlinese.
Dal 2009 in questo centro si svolge anche la Summer Academy, durante la quale, in cooperazione con diversi artisti ed istituzioni, hanno luogo vari corsi condotti da acclamati artisti internazionali.
Leipziger Strasse 56
D-10117 Berlin
Scotty Enterprises
Fondato nel 2006 a Kreuzberg, Scotty è uno spazio gestito da un collettivo di quindici artisti e fornisce una piattaforma espositiva per i suoi membri e curatori ma anche per ospiti esterni, rispettando la libertà individuale e, allo stesso tempo, cercando di sfruttare al massimo il potenziale del gruppo.
Il focus principale di questa galleria sono le questioni sociali, culturali e politiche contemporanee, in un’ottica democratica e collaborativa. L’intero processo decisionale è infatti piuttosto libero ma la decisione finale deve essere approvata sempre dall’intero collettivo. Questa filosofia non gerarchica ha poi scavalcato i confini berlinesi riflettendosi anche nei numerosi progetti regionali ed internazionali in collaborazione con altre associazioni che questa galleria ha organizzato negli anni.
http://www.scottyenterprises.de/
Oranienstr. 46
D-10969 Berlin
SAVVY Contemporary Berlin
Fondata nel 2010 dal curatore Bonaventure Soh Bejeng Ndikung, anche SAVVY Contemporary occupa lo spazio recuperato di una stazione elettrica e trova nel distretto di Neukölln, con la sua popolazione multikulti, la cornice perfetta in cui agire portando avanti l’intento di focalizzarsi sull’incontro tra l’arte occidentale e orientale. Proprio su questo, infatti, si basano le esibizioni bimensili che si svolgono in questa galleria. Per ognuna di queste, infatti, la direzione artistica di SAVVY seleziona un curatore a cui è poi richiesto di invitare un artista europeo o del Nord America e un secondo dal Sud America, Africa, Asia o Australia. I tre instaurano così quello che loro stessi hanno definito come un “trialogo”, in cui arti e culture differenti sono chiamate a trovare un punto d’incontro.
http://savvy-contemporary.com/
Richardstraße 20
D-12043 Berlin
SOX
Oranienstr. 175
D-10999 Berlin
Una finestra 225×300 cm e profondità di 60 cm, infilata tra negozi e bar, sulla Oranienstrasse: questo spazio espositivo, a chi non ne è a conoscenza, sarà sembrato con tutta probabilità semplicemente l’ennesima vetrina sulla strada. La location è stata utilizzata per vari progetti artistici già dagli anni ’80 ma solo nel 2010 è stata rilevata dagli artisti Alexander Wagner e Benedikt Terwiel, che la gestiscono al momento. La finestra cambia ogni 6 o 7 giorni e, grazie alla sua particolarissima fattura, indubbiamente al di fuori degli schemi tradizionali, e alla sua posizione, in una delle zone più vive e trafficate della città, è fruibile dallo spettatore 24/7 offrendogli un’esperienza unica nel suo genere.
SomoS
Kottbusser Damm 95
D-10967 Berlin
Questa galleria occupa un grande spazio di 400m2 di un edificio del 1890, nella zona denominata Kreuzkölln, e al suo interno si trovano atelier, un grande spazio artistico principale e un salone semi-pubblico che funge anche da cucina. Ospita eventi culturali di vario genere come conference, talks, presentazioni e workshop.
L’obiettivo è quello di creare una piattaforma che connetta diverse realtà internazionali per progetti di cooperazione riguardanti creatività, educazione e arte innovativa in generale.
insitu
Kurfürstenstraße 21-22
D-10785 Berlin
Questo spazio sotterraneo formato da due stanze sulla Kurfürstenstraße è gestito da Marie Graftieaux, Nora Mayr, Gilles Neiens e Lauren Reid. La squadra formata dai quattro curatori progetta la programmazione sul concetto di ciclicità, in cui ogni ciclo si focalizza intorno ad uno specifico argomento. I cicli passati hanno toccato questioni come la produzione dell’arte o le relazioni, reti e connessioni. Decisamente un concetto non semplice da spiegare a parole, ma cliccando sul sito è possibile leggere una descrizione dei due cicli precedenti ed i relativi “episodi” che li hanno composti.
Dal 2014, inoltre, insitu ha dato il via al Project Space Festival, durante il quale si svolgono esibizioni di un giorno condotte da diversi spazi progettuali cittadini, ponendo le basi per un importante dialogo tra le varie realtà della scena alternativa berlinese.