Klunkerkranich, una cartolina da Neukölln
Sì, quello. Il Kulcherkranche o come diavolo si chiama. Dio, ha un nome impronunciabile. Comunque sì, quello lì. Quello che ci si arriva con l’ascensore del centro commerciale Arkaden. Mentre le turche si fanno le unghie giù di sotto, tu sali su, su, fino all’ultimo piano, dove un tempo c’erano le rampe dei parcheggi di un garage e te la fai pure tu, mezza rampa, per arrivare sul tetto.
Quindi giri l’angolo e… SBAM. Tiè, eccoti la città.
Con le casette di Neukölln giù da basso, piccole come se qualcuno le avesse schiacciate, le antenne paraboliche e la torre della televisione là nel mezzo, lontana e grande, che aspetta solo che imbrunisca per prendere ogni sfumatura del rosa.
C’è un’aria limpida, una luce fredda come nei quadri dei fiamminghi e intanto, dove prima parcheggiavano le macchine, hanno costruito un orto botanico. Persino una cassetta della sabbia dove giocano i bambini mentre le mamme sorseggiano milchkaffee. Là, in mezzo a quella che prima era una colata di cemento, c’è una capanna in cui suonano musica, servono birre e biscotti caldi. Eh, che vuoi, sono fatti così i tedeschi… eine Fantasie, eine Idee. Poi dai loro due assi e un paio di viti e magicamente funziona tutto che è una meraviglia. Come in questo posto qui.
Dici che dura? E chi lo sa.
Intanto goditi la vista, pure con questo tempaccio. Che da quassù la città emana sempre un che di orgoglioso e forte, di misterioso, e in un attimo, prima che tu faccia in tempo a lamentarti, ti ha già ristretto nella sua morsa. Maledetta.
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*Questo post è stato pubblicato originariamente su Povera Ma Sexy – Postkarten aus Berlin, un progetto di Nora Cavaccini. Segui il progetto su Facebook.
Povera Ma Sexy – Postkarten aus Berlin è un “viaggio” fisico e letterario a Berlino. Un percorso che nasce dall’esperienza personale di chi scrive ma che, al tempo stesso, può rappresentare una via alternativa per scoprire la città. Per tutti coloro che, in un modo o nell’altro, ne subiscono il fascino. Berlinesi e non.
Ogni post è costituito da un breve un racconto. A ogni racconto è associata una mappa. Qui, cliccando sugli indicatori, comparirà una descrizione. Si tratta di informazioni “turistiche” che non mirano ad essere esaustive ma a collocare meglio il racconto nei luoghi che lo hanno ispirato.