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Schaffen Wir Das? Berlino di ieri e di oggi a confronto

di Manuela Luise

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© Berliner Zeitung
(d) BERLINO, 2015: centro LaGeSo, Moabit. Rifugiati ricevono dai volontari cibo, bibite calde e coperte.
(s) GERMANIA, 1946: accampamento di rifugiati. Finalmente un piatto caldo e il sorriso di chi lo offre. Un gruppo di bambini attende un piatto di zuppa.

Un bambino riceve un piatto di zuppa calda, un ragazzo attende il suo turno per mangiare. Che siano fotografie scattate nei campi di emergenza costruiti a Berlino dopo la guerra, oppure oggi di fronte al centro LaGeSo a Moabit, le immagini di donne, uomini e bambini che fuggono e giungono in un nuovo paese si assomigliano, indipendentemente da quando siano state realizzate. Uno sguardo alla storia mostra come la Germania sia riuscita in passato ad accogliere e occuparsi di milioni di profughi.

WIR, SCHAFFEN DAS!

Per settimane le testate dei giornali non hanno fatto che dipingere il ritratto di una Germania nemica dei profughi. Notizie di attacchi xenofobi, incendi di accampamenti, manifestazioni di cittadini dichiaratisi “preoccupati” sono state sostenute dal silenzio generale della classe politica e da interventi scoraggianti come quello di Sigmar Gabriel a Heidenau.

Lentamente a queste immagini di rabbia e paura, si sono affiancate quelle di gruppi di cittadini disposti ad accogliere i profughi, offrire loro rifugio, cibo, soldi, tempo, aiutandoli come possibile. Queste storie di solidarietà e speranza sono rimaste inosservate fino a che, abbandonando improvvisamente la leadership rigida ed intransigente adottata durante la crisi greca, la cancelliera tedesca ha annunciato un nuovo pacchetto di misure che ignora molte delle precedenti regolamentazioni in ambito burocratico, fiscale e giurisdizionale. Merkel ha dichiarato: La precisione tedesca è eccezionale. Ma ora alla Germania è richiesta la flessibilità”. Al positivo “Wir schaffen das!” sono seguite azioni; come l’autorizzazione di migliaia di profughi bloccati in Ungheria a raggiungere la Germania dove sono stati accolti in molte città da volontari desiderosi di mostrare la loro ospitalità e disponibilità. Numerose sono le iniziative sostenute da privati e i risultati sono spesso sorprendenti: il gruppo berlinese Refugees Welcome creato nel 2014 per mettere in contatto rifugiati con persone disposte ad accoglierli conta oggi solo in Germania 780 iscritti ed è stato innondato nelle ultime settimane da offerte provenienti anche da altri paesi europei.

DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA

Se da una parte il quotidiano Bild, noto per il suo allineamento con il pensiero conservatore e populista, si schiera a favore dei rifugiati , molti sono ancora quelli che come il primo ministro della Baviera Horst Seehofer (CSU) si oppongono alla linea politica adottata dalla cancelliera Merkel e sostengono che la Germania non possa riuscire ad accogliere i rifugiati in arrivo. Queste pubbliche dichiarazioni alimentano manifestazioni e atti xenofobi. Alcune settimane fa la polizia tedesca ha dichiarato che dall’inizio dell’anno il numero di attacchi contro i rifugiati e gli alloggi a loro destinati ha superato i 500.

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© Berliner Zeitung
(s) ALLORA: code; si attende seduti sul prato e sulle sedie. Rifugiati della Germania dell’Est nel campo di emergenza a Marienfeld, Berlino Ovest,1961.
(d) OGGI: code; aspettano dietro le sbarre e sulle panchine. Fa caldo. Rifugiati attendono davanti al centro LAGeSo. Berlino-Moabit,2015.

UNO SGUARDO ALLA STORIA

Nel 1945, dopo la fine della guerra millioni di rifugiati e deportati si ritrovarono in quello che restava della Germania. 14 milioni di persone provenienti dai territori dell’Est un tempo appartenenti alla Germania, come la Slesia, la Pomerania, la Prussia dell’est e il Sudetenland arrivarono nelle città ed i villaggi distrutti durante la guerra.

In alcune regioni, la popolazione duplicò a causa dell’immigrazione. Prima della guerra vivevano a Berlino 2.8 milioni di persone, alla fine del conflitto la popolazione ammontava a 4,3 milioni. Durante il conflitto 600.000 case furono distrutte. La miseria era devastante. Ma la crisi venne risolta, anche se ci vollero diversi anni. Ad essa seguì il miracolo economico al quale contribuirono attivamente migliaia di rifugiati e stranieri. Nel 1952, quando i confini tra la RDT e la RFT erano già stati transennati in molte parti della Germania ebbe inizio la grande fuga verso l’Ovest. Si conta che fino alla costruzione del muro nel 1961, cinque milioni di persone provenienti dalla Germania dell’Est giunsero nell’allora Germania dell’Ovest. 1,4 milioni furono inizialmente accolti a Marienfelde, Berlino.

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© Berliner Zeitung
(d) : 1946 Berlino. Tenere saldamente a se ciò che si ha più valore durante l’attesa. Una donna con il suo bambino in grembo in una strada di Berlino.
(s): 2015 Berlino – Moabit. Vigilare ciò che si ha di più prezioso durante l’attesa. Una donna afgana siede con il suo bambino davanti al LAGeSo a Berlino.
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© Berliner Zeitung
(s) 19 Agosto 1989 in Ungheria. Fuga spontanea verso l’Occidente. Al picnic paneuropeo sul confine austro-ungarico vicino Sopron il recinto di filo spinato viene simbolicamente aperto per alcune ore. Centinaia di cittadini della RDT approfittano della piccola crepa nella cortina di ferro per sfuggire verso l’Occidente.
(d) 28 AGOSTO 2015, confine tra l’Ungheria e la Serbia. Avanti, sempre avanti. Le recinzioni non possono fermare questa e migliaia di altri profughi che fuggono dalla Serbia verso l’Ungheria e sempre più avanti verso l’Europa occidentale.

LA GERMANIA DI OGGI

Più di 4 milioni di rifugiati sono fuggiti dalla Siria dall’inizio della guerra nel 2011. Secondo l’agenzia ONU per i rifugiati, circa 1,8 milioni sono scappati in Turchia, più di 600.000 in Giordania e 1 milione in Libano – un paese la cui popolazione è di appena 4 milioni. A Berlino sono attese per quest’anno 800.000 richieste di asilo, realisticamente un milione. Nel suo saggio Accogliere i rifugiati: la Germania è davvero cambiata? Il giornalista di origini spagnole Juan Moreno osserva e discute con politici e studiosi le dimostrazioni di solidarietà e quelle di rifiuto cercando di capire come la Germania si relazioni oggi all’ “Altro”. Le immagini del passato messe a confronto con quelle di oggi ci mostrano come donne, uomini e bambini che fuggono e giungono in un nuovo paese si assomiglino. Queste fotografie scattate nelle strade di Berlino dopo la fine della guerra insieme alle immagini di rifugiati in fuga dalla Germania dell’Est durante la costruzione del muro sono memorie di un passato difficile ma anche esempi di come, nonostante la paura e la miseria, un paese possa aprire le porte a chi ne ha bisogno. Per realizzare un’accoglienza reale ed efficiente l’iniziativa dei privati però non basta; c’è bisogno di un’azione politica chiara – non solo a livello nazionale ma soprattutto Europeo – volta a organizzare l’accoglienza dei rifugiati. La decisione di Domenica della Germania – seguita oggi dall’Austria – di riprendere il controllo passaporti ai confini, astenendosi temporaneamente dagli accordi di Schengen non è un segnale politico di apertura. Vedremo se l’incontro di emergenza dei ministri che c’è stato ieri 14 Settembre, a Bruxelles, si concluderà in un pacchetto di misure umane oltre che politiche.

Nel frattempo per chi è volesse mostrare la propria solidarietà e contribuire concretamente ecco alcuni links utili:

http://www.berlin.de/buergeraktiv/engagieren/fuer-fluechtlinge/berliner-initiativen/

www.netzwerkfluechtlingeberlin.wordpress.com

http://www.fluechtlinge-willkommen.de

http://www.fluechtlingsrat-berlin.de/mitarbeit.php#plenum

http://moabit-hilft.com

Fonti in ordine di apparizione

http://www.berliner-zeitung.de/politik/wenn-die-stimmung-kippt-spd-fuerchtet-im-fluechtlingsdrama-um-die-verunsicherte-mitte,10808018,31609280.html

http://www.dw.com/de/merkel-jetzt-ist-deutsche-flexibilität-gefragt/a-18683938

http://www.sueddeutsche.de/politik/merkel-fordert-mut-in-fluechtlingskrise-wir-schaffen-das-1.2629317

http://www.refugees-welcome.net/

http://www.theguardian.com/world/2015/sep/01/berlin-group-behind-airbnb-for-refugees-overwhelmed-by-offers-of-help

http://www.bild.de/news/inland/wir-helfen/bild-leser-setzen-ein-zeichen-42459732.bild.html

http://www.spiegel.de/video/horst-seehofer-zur-fluechtlingskrise-video-1605512.html

http://www.zeit.de/politik/deutschland/2015-08/gewalt-gegen-fluechtlinge-rassismus-deutschland-anschlaege-koerperverletzung

http://data.unhcr.org/syrianrefugees/regional.php

http://www.zeit.de/news/2015-08/18/deutschland-oppermann-rechnet-mit-bis-zu-800000-fluechtlingen-in-diesem-jahr-18182607

http://www.spiegel.de/international/germany/refugees-are-welcome-in-germany-but-for-how-long-a-1052070.html

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