Rapaci tra la folla: una poesia per Nollendorfplatz
Questo mese, “Rapaci tra la folla”, torna a raccontarvi attraverso la poesia urbana, contemporanea, la poesia calpestata di strada camminando per le vie di Berlino. Lo faremo, parlandovi esplicitamente del mondo erotico, sessuale e poetico della cultura gay berlinese. Un mondo questo accettato in Germania e ormai sdoganato soprattutto a Berlino.
Dedichiamo questi versi al quartiere di Schoneberg, soffermandoci e parlando di Nollendorfplatz. Il quartiere di Schöneberg, e i numerosi bar che si trovano anche a Nollendorfplatz, fu frequentato anche da David Bowie, il quale insieme al suo amico Iggy Pop passeggiava sempre tra le vie soprattutto a Kleistpark. David Bowie, secondo quanto aveva dichiarato, aveva scelto Berlino per disintossicarsi, infatti riuscì a produrre in quegli anni quella che sarà “la trilogia berlinese” con gli album “Low”, “Heroes” and Lodger. David Bowie rappresenta quella che oggi conosciamo come l ́immagine di Berlino. Molti sostengono che la capitale sia la città della sperimentazione, del mondo omosessuale, della creatività e non dell’amore. Ho creato questa rubrica di poesia urbana con l’idea di dimostrare che l’amore esiste in ogni contesto socio – culturale, anche se le difficoltà superano di gran lunga le nostre aspettative. Le metropoli a singhiozzo faticano spesso a far incontrare gli individui offrendo diversi scenari che si possono sperimentare o meno. I miei versi urbani, metropolitani, sono proprio questo.
La poesia che ho scelto fa riferimento proprio a quell’impossibilità che, a volte, diventa reale perché l’amore esiste per chi ci crede, per chi vuole lasciarsi tentare. Pensate di essere in un bar, un locale qualsiasi, un treno, un bus. D’improvviso appare qualcuno che vi piace, non sapete come fare ma continuate a guardare il soggetto in questione, colpo di fulmine o no, il vostro cuore batte, come l’idea di lasciarvi andare e di chiedere come si chiama o semplicemente un suo recapito telefonico.
Prossima fermata
In metro, fermarti, chiederti
il numero…
Mi chiedo se ti troveró
alla prossima fermata.
In metro chiederti il numero
mi hai chiesto: scendi alla prossima?
imbranato, avrei quasi voluto dire: si.
Prossima fermata l’amore
che si trova, prossima fermata
un destino insieme.
In metro, fermarti, chiederti
il numero…
*
Appuntamento con i lettori per discutere in chiave poetica di quello che accade nella metropoli che non dorme mai. “I corvi” spesso ti guardano con sospetto come gli individui che albergano nei tessuti metropolitani.
Cristian Luca Andrulli è nato a Roma il 12 agosto del 1982 e attualmente svolge l’attività di artista e poeta. Ha conseguito la laurea in Scienze e Tecnologie della Comunicazione a Roma per poi specializzarsi in Mediazione Socio – Culturale con una predilezione per la cultura ispanica. La sua prima pubblicazione risale al 2005, con una poesia: “Finestre”, inserita in una raccolta antologica “Habere Artem vol. IX” per la casa editrice Aletti Editore. Nel 2010 realizza per il portale d’informazione vogliosapere (Il Sapere e’ Per tutti), una rubrica dal titolo: “Scorci di vita”. Nel 2012 pubblica autofinanziandosi la sua prima silloge: “Rosso deserto”, Gruppo Albatros Il Filo S.r.l., Roma, presentato durante gli Open Mic che si svolgevano presso: “Mondo Libro” (Libreria italiana a Berlino). Alcuni suoi testi tratti dalla sua prima silloge “Rosso deserto” vengono pubblicati anche nel portale d’informazione colorivivacimagazine. Roma, Madrid, Berlino sono città da cui prende spunto gran parte della sua attività artistica. *
Per quanti volessero contattarmi e mandarmi dei versi caratterizzanti che fanno riferimento ad un evento particolare, successo a Berlino contattatemi: