La molecola del sorriso in mostra al Frankfurter Kunstverein
E se esistesse una molecola che regola il nostro sorriso e la nostra felicità? È a partire da questa intuizione che l’artista austriaco Thomas Feuerstein costruisce la sua meta-narrazione negli spazi del Frankfurter Kunstverein con la mostra PSYCHOPROSA, visitabile fino al 30 agosto.
Tutto lo spazio museale è stato infatti trasformato in un grande laboratorio di ricerca sperimentale dove tubi di plastica trasparente attraversano connettendo in un groviglio l’intero edificio che appare ora come una grande molecola pulsante.
All’ingresso si svela GATE (2015), il motore centrale del laboratorio: una cellula creatrice che produce un liquido verde schiumoso che viene pompato attraverso le tubature in tutta la struttura.
Il movimento pulsante di questa inquietante linfa vitale invita il visitatore a seguire gli snodi dei condotti che si inoltrano in tutte le sale.
Eppure è solo al primo piano e nel buio più totale, che si manifestala molecola del sorriso in tutta la sua traboccante viscosità: come un’apparizione spettrale si mostra colando dal soffitto in una ribollente visione aliena mentre voci sconosciute dibattono sulla materia primordiale che caratterizza il corpo umano, la bava.
Nonostante la disgustosa visione abbia una notevole forza attrattiva, il visitatore è invitato al secondo piano dove lo studio dell’artista viene metaforicamente aperto in una sezione intitolata Laboratory Kitchen (2015).
Tavoli da laboratorio, sculture molecolari in vetro, strane opere funzionanti per mezzo di complessi artifici scientifici, microscopi, disegni, quadri e serigrafie occupano lo spazio aperto della ricerca.
Una macchina da scrivere disegnata a matita presenta sui tasti, al posto delle consuete lettere dell’alfabeto, gli elementi della tavola periodica: è questa l’opera simbolo dell’instancabile indagine dell’artista che agisce come un overreacher faustiano, un tenace esploratore che cerca di superare i limiti umani. Non stupiscono infatti il titolo Archè (2015), e il media utilizzato, il disegno, entrambi origine, uno del significato primario, l’altro dell’arte.
Vicino al labratorio c’è una piccola stanza che appare come un’incubatrice di alieni: è infatti qui che vengono coltivati i funghi allucinogeni e le alghe, materie prime necessarie per distillare la molecola PSILAMIN che regola il sorriso.
La mostra si conclude con un’ultima scenica sala intitolata Factory dove l’opera ACCADEMIA DEI SEGRETI (2015), costituita da enormi enigmatiche strutture, produce costantemente la sostanza bavosa contente la molecola del sorriso. In fondo alla sala si trova un’altra sezione intitolata Cooling Chamber dove una serie di frigoriferi aperti da mani invisibili mostrano allo spettatore la molecola PSILAMIN in lattina.
Se vi siete mai chiesti quale sia la formula chimica della felicità e se avete mai pensato che forse un giorno la scienza la scoprirà, vi consiglio caldamente di visitare la mostra PSYCHOPROSA: l’atmosfera è al limite di una fiction fantascientifica, dove una feroce critica ai metodi di ricerca e di produzione contemporanei viene promossa dall’artista con un’incredibile stile narrativo.
Sicuramente consigliata, l’esposizione sarà aperta fino al 30 agosto da martedì a domenica dalle 11 alle 19, con apertura serale il giovedì fino alle 21. Biglietti € 8,00 / € 6,00.
Costanza Sartoris
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