Vietato ai minori, una cartolina da Schöneberg
Di andarci glielo hanno chiesto due colleghi di Milano.
«Vai a Berlino? Facci un favore…»
Ok, dice lei, sarà divertente.
Le strade di Schöneberg sono di incantevole bellezza: strette, acciottolate, con filari di alberi lunghi che costeggiano i signorili edifici scampati ai bombardamenti. Lenta e tranquilla, come il corso del fiume, scorre qui la vita.
Da qualche parte ha letto che qui aveva casa Marlene Dietrich, la divina, con la sua bellezza consunta ed emaciata, pallida e trasgressiva, cantando “Ich bin von Kopf bis Fuß auf Liebe eingestellt” – Sono fatta per l’amore dalla testa ai piedi – e trasudando quella sua sensualità un po’ perversa e languida, capace di far perdere la testa agli uomini, come alle donne.
E per l’amore sono fatti anche i due colleghi milanesi che l’hanno spedita qui, in un negozio di Schöneberg, con quasi mille euro alla mano per comprare un paio di accessori con cui fare dell’amore un gioco in cui degenerare, lentamente.
I commessi sono di squisita gentilezza.
Le mostrano delle tutine in pelle, di un cuoio fresco come quello dei portafogli regalati a Natale allo zio.
La invitano a dare un’occhiata, a perdersi tra fantasie e oggettistica.
Ci sono cazzi. Tanti. In silicone, perfino in marmo. Hanno misure sproporzionate, che lei non capisce in che buco potrebbero entrare. Ma magari sono da esporre come un totem, nel centro di una stanza da cui lasciar pendere quella sedia laggiù, che da sola vale 1000 euro, appesa al soffitto con solidi ganci.
Il sesso, sospeso e dondolante, dicono che sia più bello.
Le luci sono basse, scure, gli scaffali rossi, le scarpe da provare vertiginose, con tacchi appuntiti, da spingere sulla carne, da leccare.
Ci sono maschere con la zip per chiudere la bocca, manette per incatenare, lacci e fruste e guinzagli e tutto un armamentario che dischiude un’immagine dell’eros lontana, torbida, pure ludica e curiosa.
Se li figura, quei due suoi colleghi, entrambi ad indossare un gilè in silicone nero, con le pance grasse esposte, cavalcandosi l’un l’altro e chissà dove, Ich bin von Kopf bis Fuß auf Liebe eingestellt…
Fuori dal sexy shop torna ad esserci la luce.
Un signore passeggia con il cane al guinzaglio nella placida Viktoria Luise Platz, con lo scroscio della fontana e i bambini che giocano nella sabbia.
A Schöneberg visse anche il pittore Otto Dix, le viene in mente adesso.
Un dettaglio che non c’entra nulla e che importa solo a lei.
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*Questo post è stato pubblicato originariamente su Povera Ma Sexy – Postkarten aus Berlin, un progetto di Nora Cavaccini. Segui il progetto su Facebook.
Povera Ma Sexy – Postkarten aus Berlin è un “viaggio” fisico e letterario a Berlino. Un percorso che nasce dall’esperienza personale di chi scrive ma che, al tempo stesso, può rappresentare una via alternativa per scoprire la città. Per tutti coloro che, in un modo o nell’altro, ne subiscono il fascino. Berlinesi e non.
Ogni post è costituito da un breve un racconto. A ogni racconto è associata una mappa. Qui, cliccando sugli indicatori, comparirà una descrizione. Si tratta di informazioni “turistiche” che non mirano ad essere esaustive ma a collocare meglio il racconto nei luoghi che lo hanno ispirato.