Risse e furti nelle piscine di Berlino
Se n’è parlato molto e noi, grazie all’aiuto di alcune testate berlinesi, siamo riusciti a ripercorrere ciò che è accaduto soltanto cinque giorni fa nella piscina comunale di Columbiadamm, a Neukölln.
Stiamo parlando della maxi rissa scoppiata durante il pomeriggio del 5 luglio, un gesto che ha coinvolto molte persone, tra le quali anziani e bambini.
Secondo le stime, più di 60 persone hanno partecipato alla rissa, ma ad avere dovuto lasciare la piscina sono state quasi 6.000 bagnanti. Ma partiamo dal presupposto che le piscine a Berlino – oseremmo ampliare il raggio a molte altre città in Europa, compresa l’Italia – sono da sempre focolaio di atti di bullismo, violenze, vandalismo e crimine da parte di giovani e giovanissimi. Altri casi delle settimane scorse, sempre riguardanti piscine berlinesi, vedono coinvolte quella di Tempelhof, colpita da un tentato furto con scasso, ed anche nelle piscine pubbliche di Pankow e Mariendorf, sono dovute intervenire le guardie per sedare risse tra giovani.
Domenica scorsa, nella piscina di Columbiadamm, soltanto le forze dell’ordine sono riuscite ad intervenire. Il bagnino, chiaramente, si è trovato suo malgrado impossibilitato a compiere qualsiasi gesto volto a riportare la calma.
Ma da dove è partito tutto?
Secondo le ricostruzioni, il pestaggio è cominciato fra solo due giovani, ai quali si sono uniti gli amici – una decina sia da una parte che dall’altra – fino ad arrivare, in un tempo brevissimo, ad un rissa incontenibile.
Spesso, spiegano alcune testate, ad essere fautori sono adolescenti turchi o immigrati, e pare che i maggiori motivi di discussione siano l’onore oppure le discussioni con i bagnini, i quali devono sempre e comunque cercare di mantenere un equilibrio in un luogo che, se trattato con superficialità, può diventare davvero molto pericoloso.
C’è una parte positiva: rispetto all’anno scorso la situazione è migliorata sensibilmente. A dichiararlo è stato il portavoce della Berliner Bäder-Betriebe, Matthias Oloew.
Oloew spiega anche che sono molte le misure di sicurezza che sono state prese, già dal 2014, per fare in modo che episodi spiacevoli si verifichino ancora: ci sono poliziotti in borghese nelle piscine che controllano non si compiano furti, la security nelle piscine più importanti lavora h24, ci sono controlli serrati alle borse e agli zaini all’entrata.
“La piscina è un luogo di libertà e divertimento” conclude Oloew “Putroppo non può più esserlo dal momento in cui la Polizia armata di sfollagente ed elmetto deve caricare al suo interno.”
Ma metterci dieci minuti in più prima di pubblicare?
E questo lo chiamate articolo???