Polyglot: la nuova webserie di Berlino
di Emanuela Barbiroglio
Poliglotta è l’artista Amelia Umuhire.
“Polyglot” racconta la sua storia a Berlino e, attraverso essa, esplora l’identità dei giovani creativi di colore che vivono e lavorano qui. Tedesca di origini ruandesi, ha studiato regia da autodidatta e realizzato l’originale webserie che ha debuttato ad aprile con il primo episodio su Youtube.
Nella clip di cinque minuti si vede la sorella di Amelia, Amanga Mukasonga, nel ruolo della protagonista: una rapper e poeta in cerca di una WG a Berlino. Per lei, cantante anche nella vita, la lingua è il fondamento della sua arte e con le parole si può giocare.
Le puntate successive dovranno prevedere una rotazione di altri giovani attori in erba, rappresentanti del mondo multikulti.
La scelta del web si spiega con ragioni che riguardano la naturalezza dei personaggi: «Se fossi in uno show televisivo, in quanto donna di colore, non arriverei a essere così vera, quasi in 3D», ha detto Mukasonga.
La loro vicenda rende perfettamente l’idea di cosa significhi spostarsi altrove, avventurarsi all’estero. Nate in Rwanda, sono cresciute con la famiglia in una piccola città della Germania dell’Ovest e hanno imparato a parlare correntemente tedesco, inglese, francese e kinyarwanda. Due anni fa si sono trasferite a Berlino.
Ma se i media tendono a emarginare, con un tale bagaglio di conoscenza, Umuhire e Mukasonga sfidano tutti i preconcetti sugli afro-europei. Infatti «C’è questa immagine dominante della Germania, con i bianchi che parlano tedesco, per esempio se si guarda il panorama televisivo. I neri appaiono solo come infermiere, o cuochi».
Ecco perché la volontà di concentrarsi sul poliglottismo come ricchezza aggiunta, in contrasto con la figura che generalmente si ha di un emigrato che è solamente una vittima, una persona perennemente bloccata dai suoi svantaggi.
Amelia è molto chiara riguardo l’importanza di conoscere più lingue: «Ogni lingua ha la sua sfera. Quelle parole si aggiungono alle altre, senza togliere spazio». (NPR)
Allora Berlino di questo amalgama diventa un esempio riuscito e l’emblema.
La serie delle sorelle tedesche, come tanti altri progetti, dovrebbe ricordarci che la multi-culturalità è il bene profondo di un cambiamento che può accadere, anzi è gia accaduto.